Oggi in Asia – Park scarica il padre per vincere le elezioni

In by Simone

Le elezioni spingono la favorita alle elezioni sudcoreane a prendere le distanze dal padre, l’ex dittatore del Paese. In Corea del Nord si torna a parlare di riforme del settore agricolo e il Vietnam condanna i blogger.
COREA DEL SUD – La presa di distanza di Park dalla dittatura paterna

Park Geun-hye, candidata alle presidenziali sudcoreane per il partito conservatore e figlia del dittatore Park Chung-hee, ha chiesto scusa pubblicamente per le violazioni dei diritti umani compiute durante i 18 anni di potere del padre. Il tema era diventato un argomento centrale della campagna elettorale per il voto di dicembre.

Lo scorso luglio Park era diventata bersaglio dell’opposizione per aver giustificato la presa del potere del padre con il colpo di Stato nel 1961, definita un argine a una ipotetica invasione nordcoreana.

Park ha sottolineato come il padre abbia dato priorità alla sicurezza nazionale e allo sviluppo economico. Ha inoltre criticato la Costituzione del 1972 che diede effettivi poteri a Park Chung-hee, limitando le libertà civili, e l’esecuzione di otto dissidenti giustiziati nel 1975 e scagionati da ogni reato nel 2007 da una sentenza che dimostrò come le loro confessioni furono estorte con la tortura.

Secondo un sondaggio della televisione Kbs, per sei sudcoreani su dieci le scuse di Park erano necessarie. I legami familiari della candidata conservatrice sono stati anche bersaglio della propaganda nordcoreana con un video che fa il verso al nuova hit sudcoreana Gagnam Style.

COREA DEL NORD – Conferme sulla riforma agraria

Le notizie che arrivano dalla Corea del Nord fanno presupporre che le riforme del settore agricolo di cui si parla da settimane siano reali e non soltanto indiscrezioni giornalistiche. Due contadini intervistati dall’Associated Press -l’unico organo di informazione occidentale ad avere un ufficio di corrispondenza a Pyongyang- hanno confermato che le riforme saranno avviate entro l’anno.

Ai contadini sarà permesso trattenere per sé una maggior parte del raccolto senza consegnarla allo Stato una volta raggiunta la quota destinata al governo centrale. Questo aiuterà la produttività. Al momento manca ancora l’annuncio ufficiale, ma per questa settimana è prevista una seconda sessione straordinaria della Suprema assemblea del popolo di cui ancora non si conoscono tuttavia i contenuti.

VIETNAM – Condannati i blogger dissidenti

Tre blogger vietnamiti sono stati condannati a pene che vanno dai 12 ai 4 anni di prigione con l’accusa di propaganda anti-statale. Il verdetto è arrivato oggi e non ha risparmiato neanche il più noto del gruppo, Nguyen Van Hai, a favore del quale si era schierato anche il presidente statunitense Barack Obama. Noto in rete come Dieu Cay ha ricevuto la condanna più lunga.

Una condanna a dieci anni è stata invece comminata all’ex poliziotta Ta Phong Tan, autrice di un blog dedicato “alla giustizia e alla verità”. Il terzo imputato, Phan Thanh Hai, unico del gruppo a dichiararsi colpevole ha ricevuto invece la condanna più lieve.

Il governo di Hanoi subisce la pressione dei blogger sui temi del rispetto dei diritti umani e della lotta contro la corruzione, tanto da spingere lo stesso primo ministro Nguyen Tan Dung a ordinare l’apertura di un’inchiesta contro di loro.

[Foto credit: qsl.net]