La scomparsa del volo MH370 scomparso a marzo dello scorso anno è stata archiviata dal governo malese come incidente. La centrale nucleare nordcoreana di Nyongbyon sarebbe in fase iniziale di riattivazione secondo immagini satellitari Usa. Il governo birmano acconsente a un incontro con gli studenti per la riforma dell’istruzione.MALAYSIA – Scomparsa volo MH370, per governo malese fu incidente
La Malaysia ha ufficialmente classificato la scomparsa del volo MH370 della Malaysia Airlines fu un incidente.
Il direttore generale del dipartimento per l’aviazione civile, Azharuddin Abdul Rahman, ha inoltre dichiarato che presubimilmente siano tutti morti i 239 passeggeri e componenti dell’equipaggio che erano a bordo del Boeing 777 in viaggio da Kuala Lumpur a Pechino scomparso lo scorso marzo.
Mesi di ricerche si sono conclusi nel niente. L’annuncio del governo malaysiano consentirà alle famiglie delle vittime, in maggioranza di cittadinanza cinese, di avviare le pratiche per chiedere risarcimenti.
COREA DEL NORD – Verso il riavvio della centrale di Nyongbyon
La Corea del Nord potrebbe provare a riaccendere la centrale nucleare di Nyongbyon, principale reattore nordcoreano in grado di produrre combustibile per armi nucleari. Lo ha rivelato un istituto di ricerca statunitense, lo Us-Korea Institute della John Hopkins School of Advanced International Studies.
Se confermata, la voce, basata su recenti immagini satellitari, potrebbe inasprire le relazioni tra Washington e Pyongyang, furiosa per l’ipotesi di deferimento alla Corte penale internazionale sulla base di violazioni dei diritti umani.
L’attività intorno alla centrale da 5 megawatt è strettamente sorvegliata. Le ultime immagini disponibili dimostrerebbero che si è in una fase iniziale per la riattivazione dell’impianto. Il pericolo secondo Washington è infatti che il Regno eremita abbia già o possa dotarsi di un arsenale di bombe nucleare che potrebbero un giorno colpire gli Stati Uniti.
MYANMAR – Ok del governo a incontro con studenti per discutere riforma istruzione
Il governo birmano ha acconsentito a incontrare i rappresentanti degli studenti per discutere di un progetto di riforma dell’istruzione. Le apertura arrivano dopo una marcia di protesta che la scorsa settimana ha visto gli studenti sfilare da Mandalay a Yangon, denunciando i pericoli per la libertà accademica, centralizzando il controllo sugli istituti.
La protesta dovrebbe continuare fino al prossimo 1 febbraio, data del previsto incontro con il governo. Probabile che ci sia anche un incontro con il presidente Thein Sein. Le prime manifestazioni, inascoltate, risalgono allo scorso novembre, quando ci furono quattro giorni di scioperi a Yangon. Storicamente, gli studenti sono una delle forze propulsive dell’opposizione al governo birmano, come fu nel caso del movimento del 1988 contro il regime.
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