Oggi in Asia – La yakuza perde uomini

In by Simone

La yakuza accusa la crisi e perde aderenti secondo le cifre dell’agenzia nipponica di polizia. Gli ulema indonesiani lanciano una fatwa contro i bracconieri. Il Pentagono accusa il Mynamar di continuare a ricevere armi dalla Corea del Nord.GIAPPONE – Crisi yakuza

I numeri della yakuza sono in declino. A dirlo è l’Agenzia nazionale di polizia, l’organo centrale della polizia nipponica. Il numero di affiliati ai clan di malavita giapponesi sarebbe sceso dai 63,200 del 2012 a 58,600 del 2013.

Merito, sostengono le autorità di pubblica sicurezza, di leggi più severe che hanno danneggiato i rapporti tra mafia e aziende private. A queste si aggiunge un calo d’immagine dei clan e un’economia – quella giapponese – in fase calante.

La presenza della yakuza è ancora percepita fortemente: in mano ai clan rimangono il business della droga e quello del traffico di esseri umani e della prostituzione. sono poi di pochi mesi fa le rivelazioni sui legami tra mafia e una delle principali banche d’affari nipponiche, Mizuho.

INDONESIA – Ulema contro i bracconieri

Il Consiglio indonesiano degli ulema (mui) ha emesso un decreto o fatwa che condanna la caccia e il commercio illegali di animali in via di estinzione.

Secondo gli animalisti, è la prima fatwa del mondo sul tema della protezione delle specie animali a rischio. Nel decreto si legge che la caccia e il traffico illegale sono gesti non etici, immorali e peccaminosi.

La fatwa non è legalmente vincolante, ma serve più per dettare linee guida di comportamento. Quella del Mui sulla protezione degli animali potrebbe avere un impatto esteso: con i suoi 250 milioni di fedeli, la comunità musulmana indonesiana è la più grande del mondo.

MYANMAR – I commerci con Pyongyang

Il Myanmar continua a essere uno degli acquirenti di armi convenzionali nordcoreane, aggirando le sanzioni internazionali imposte al regime di Pyongyang. A puntare il dito contro il paese dei pavoni, che dal 2011 ha intrapreso un processo di apertura e riforma, è un rapporto del dipartimento della Difesa statunitense, presentato al Congresso.

Il documento parla di componenti missilistiche,, materiali e assistenza tecnica. Tutte categorie vietate dalle risoluzioni decise dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, aggirate con l’uso di certificazioni false e di una serie di intermediari.

Il portavoce della presidenza birmana, contattato da Democratic Voice of Burma, ha spiegato di non aver letto il rapporto, sottolineando come il proprio paese abbia soltanto legami diplomatici con Pyongyang e non militari.

Tuttavia i rapporti con i nordcoreani sono uno dei temi che più preoccupano Washington. Alla fine del 2013 il Tesoro Usa ha imposto sanzioni contro diverse società birmane accusate di commerciare armamenti con il regime dei Kim.

[Foto credit: alizul2.blogspot.com]