Ieri l’Electoral Commission (Ec) indiana in una conferenza stampa ha annunciato le date precise delle prossime elezioni federali. In India, per motivi anche logistici, l’architettura del voto è abbastanza complessa. Proviamo a capirci qualcosa, anche degli schieramenti e delle tematiche.
Partiamo dai numeri, che in India fanno sempre la loro scena. Le elezioni nazionali del 2014 saranno a tutti gli effetti la tornata elettorale più imponente, per numero di elettori, nella storia della democrazia mondiale. Secondo i dati ufficiali dell’Ec aggiornati al gennaio del 2014, quest’anno gli aventi diritto di voto in India toccheranno la cifra record di 810 milioni, 100 milioni in più rispetto alle elezioni del 2009.
Vista la mole inedita di votanti, anche quest’anno in India si voterà a scaglioni in nove giorni spalmati dal 7 aprile al 12 maggio (vedi grafica sotto tratta da IBNlive). Il voto avverrà secondo il sistema del conteggio elettronico, con macchine ad hoc distribuite negli oltre 800mila seggi sparsi per tutto lo stato.
La tempistica di queste elezioni è particolarmente funesta, arrivando nel bel mezzo della stagione pre monsonica, la più calda dell’anno (con vette di 50 gradi, per capirci). Per cercare di rendere le operazioni meno traumatiche, in ogni seggio – dicono – sarà organizzato una sorta di "punto rinfresco", dove gli elettori potranno ripararsi dalla calura e probabilmente ricevere dell’acqua.
Per la prima volta tra le opzioni di preferenza nelle tastiere elettroniche del voto ci sarà anche l’alternativa "None of the above" (Nota), una sorta di scheda bianca, introdotta recentemente nella speranza che i partiti politici abbiano più cura nella selezione dei propri candidati locali. Sarà molto interessante, infatti, vedere quanto conterà il partito dei Nota alla fine del conteggio, prevista per il 16 maggio.
Un altro dato indicativo, ancora non reso pubblico, sarà quello delle forze dell’ordine dispiegate sul territorio, specie nelle zone "calde" come gli stati ad influenza naxalita (ex partito comunista indiano maoista, bollato come organizzazione terroristica dalla metà degli anni 2000 e attivo in particolare nell’India centrale e nord-orientale) e in Kashmir.
Al momento gli schieramenti sono, grosso modo, questi:
Bharatiya Janata Party: destra nazionalista hindu, generalmente anti musulmana, al momento all’opposizione. Il candidato premier è Narendra Modi, controverso chief minister del Gujarat, dato per favorito da diversi sondaggi.
La campagna elettorale di Modi si concentra sulla demonizzazione dell’Inc, incapace di far ripartire la crescita in India e colpevole di numerosi scandali di corruzione.
Motto: sviluppo.
Indian National Congress: una specie di centrosinistra, è il partito storico dell’Indipendenza indiana e governa l’India dal 2009 con Manmohan Singh. La presidentessa del partito è Sonia Gandhi, vedova di origini italiane dell’ex premier Rajiv. La campagna elettorale è stata affidata a Rahul Gandhi, il figlio più giovane di Sonia, grande promessa – o meglio, speranza – dell’Inc, anche se quasi a digiuno di esperienze politiche di peso (escluse le cariche interne al partito, del quale ora è vice presidente). Rahul Gandhi non è il candidato premier però: l’Inc lo deciderà "collegialmente" assieme al resto degli alleati una volta che i risultati elettorali saranno reso pubblici.
La campagna elettorale per ora è stata abbastanza debole, puntando su promesse di ricrescita, ricambio generazionale, sviluppo inclusivo, aiuti ai poveri.
Motto: secolare.
Aam Aadmi Party: Il partito dell’uomo comune, i "grillini indiani" guidati da Arvind Kejriwal, reduci dalla strabiliante vittoria (morale) alle elezioni locali di Delhi e dalla deludente esperienza di governo locale durata solo 49 giorni, hanno deciso di partecipare anche alle elezioni nazionali. Un azzardo, per molti, vista la poca capillarita di un partito fortemente radicato a Delhi e quasi inesistente nel resto del paese.
La ragione dell’esistenza di Aap è legata indissolubilmente alla lotta contro la corruzione in India, male del quale sono affetti tutti i partiti politici.
Motto: tutti a casa.
Third Front: Unione di diversi partiti regionali che vanta un peso consistente nei rispettivi stati ma, secondo gli osservatori, ha la pecca di avere troppe prime donne (Mulayam Singh Yadav e Mayawati dall’Uttar Pradesh, Nitish Kumar dal Bihar, Jayalalithaa dal Tamil Nadu, Naveen Patnaik dell’Orissa e Prakash Karat dei marxisti del Bengala Occidentale). Come riassunto brillantemente da Lalu Prasad Yadav (idolo, per chi scrive) declinando l’offerta di entrare nel gruppo: "Nel Third Front tutti vogliono fare il primo ministro".
Campagna elettorale al momento non pervenuta, come non pervenuta una linea comune dei partiti se non quella di proporsi come alternativa sia al Bjp che all’Inc.
Motto: tra i due litiganti il terzo ha una vaga speranza di godimento ma sa che non succederà.
Trinamool Party + Anna Hazare: Il Trinamool Party è una formazione anti comunista fondata e condotta da Mamata Banerjee, chief minister del Bengala Occidentale che è riuscita a spazzare via una reggenza comunista nello stato che durava quasi da 40 anni. Mamata, per motivi imperscrutabili al momento, ha deciso di correre da sola senza salire su alcun carrozzone politico di alleanze (probabilmente per aumentare il proprio potere contrattuale ad urne chiuse). La scelta pare abbia stuzzicato l’interesse di Anna Hazare, il "nuovo Gandhi" (sic!) leader del movimento anti corruzione indiano, che ha deciso di sostenere Mamata.
Campagna elettorale unicamente rivolta al Bengala occidentale e zone limitrofe (Assam e alcuni stati del Nord Est), con l’obiettivo di racimolare più seggi possibili e risultare decisivi nell’aritmetica parlamentare nazionale a seggi chiusi.
Motto: uno contro tutti.
Il resto dei partitini è in questi giorni impegnati nel tira e molla delle alleanze, il vero fattore determinante di queste prossime elezioni.La camera bassa del parlamento indiano (Lok Sabha) è composta da 543 seggi. La coalizione vincente dovrà controllarne quindi almeno 272, risultato impensabile sia per il Bjp sia per l’Inc senza alleati.
Tra un mese si balla.
[Scritto per Elefanti a parte su East; foto credit: indianomics.co.in]