Oggi in Asia – La stampa esule torna in Birmania

In by Simone

Il magazine Irrawaddy sarà diffuso questa settimana per la prima volta nei rivenditori di giornali birmani. I candidati alle presidenziali sudcoreane parlano di economia nel secondo dibattito tv e l’opposizione indiana accusa WalMart di corruzione.
BIRMANIA –  Irrawaddy sbarca a Rangoon

Vent’anni dopo la fondazione, il magazine Irrawaddy, pubblicato da esuli birmani, comparirà per la prima volta questa settimana sui banchi dei giornali della Birmania. Alcune copie saranno distribuite gratis a Rangoon e nelle maggiori città del Paese.

I giornalisti stanno tastando il terreno distribuendo legalmente la rivista , ha spiegato Kyaw Zwa Moe, uno dei redattori della versione inglese, citato dall’agenzia France Presse. Un modo per mettere alla prova le aperture in materia di libertà di stampa e nella draconiana legge sulla censura.

I giornalisti di Irrawaddy non sono gli unici reporter in esilio a poter liberamente tornare nel Paese. Democratic Voice of Burma ha aperto un ufficio a Rangoon. In passato i giornalisti, autori tra gli altri di Burma VJ, un resoconto delle rivolte zafferano del 2007, sono finiti in carcere e l’emittente è stata definita “assassina” dal regime militare, alla pari con la britannica Bbc.

COREA DEL SUD – Dibattito sull’economia

È stata l’economia il tema del secondo dei tre dibatti televisivi obbligatori per i candidati alle presidenziali sudcoreane. Tra gli argomenti di discussione l’aumento dell’inflazione e delle disparità, con il candidato dell’opposizione liberale Moon Jae-in che ha rinfacciato alla conservatrice Park Geun-hye la politica dell’attuale presidente e  compagno di partito di Park, Lee Myung-bak.

Ma il vero motivo dello scontro è stata la cosiddetta “democrazia economica”, ossia le misure da prendere per rendere meno forte l‘influenza dei grandi conglomerati sul sistema Paese.

Park pur critica con le chaebol (cui i conservatori sono stati sempre vicini) ha assunto una posizione più morbida rispetto allo sfidante che punta in particolare a colpire l’azionariato incrociato riducendo il potere delle grandi dinastie industriali.

INDIA – WalMart accusata di corruzione dall’opposizone

Secondo la stampa americana, negli ultimi quattro anni WalMart avrebbe speso 25 milioni di dollari in operazioni di lobbying,  tre dei quali nel solo 2012 per entrare nel mercato indiano . L’opposizione in India ha avanzato accuse di corruzione, spingendo il governo a rendere pubblici i nomi dei destinatari di tali somme, considerate alla stregua di tangenti.

Dagli Stati Uniti è però arrivata la difesa dell’operato di WalMart, specificando che in Usa fare lobbying è legale e sancito dalla costituzione, basta dichiarare le spese ogni quadrimestre. In India invece non esiste alcuna legge del genere, né che legalizzi né che vieti l’uso di denaro per fare pressioni.

Pochi giorni fa il governo di Delhi è riuscito a far passare in parlamento la riforma della grande distribuzione, cui ora potranno andare finanziamenti esteri diretti e che permetterà a gruppi multinazionali come WalMart e Tesco di operare nel Paese.

[Foto credit: asiancorrespondent.com]