Oggi in Asia – La Cina “come Hitler”

In by Gabriele Battaglia

Nelle Filippine, il presidente Benigno Aquino ha invitato la comunità internazionale a sostenere le Filippine contro l’aggressività cinese nel Mar cinese meridionale. I Taliban rifiutano ogni colloquio di pace con il governo di Islamabad finché non sarà introdotta la sharia. Autobus pubblici in Cambogia. FILIPPINE – Aquino: "le Filippine come la Cecoslovacchia nel 1938"

Il presidente filippino Benigno Aquino ha invitato la comunità internazionale a sostenere la “resistenza” di Manila contro l’aggressività della Cina. In un’intervista al New York Times, il presidente Aquino ha paragonato l’attuale situazione tra i due paesi asiatici a quella che si ebbe nel 1938 quando la Germania nazista rivendicava sovranità sulla regione dei Sudeti ai danni della Cecoslovacchia. In quel caso, la comunità internazionale non difese il paese dell’Europa orientale e l’esito fu quello che tutti conoscono.

Oggi le Filippine, come allora la Cecoslovacchia, tenta di resistere alle rivendicazioni territoriali di Pechino, ma hanno bisogno del supporto della comunità internazionale per non essere travolte. Se infatti gli occhi del mondo sono puntati sul conflitto tra Tokyo e Pechino sulle Senkaku/Diaoyu, nel Mar cinese orientale, poca attenzione è riservata a quanto succede nel Mar cinese meridionale dove la Cina, a parere di Aquino, sta avanzando più velocemente.

Aquino si è detto comunque ottimista per il futuro della sicurezza nazionale, dato l’avvicinarsi di un patto a lungo termine con Washington. “Siamo molto fiduciosi che accadrà”.

PAKISTAN – Talebani: niente dialogo senza introduzione della sharia

Secondo i negoziatori scelti dai talebani pakistani in vista delle trattative con il governo di Islamabad, nessun colloquio di pace sarà possibile senza l’introduzione della sharia nel Paese e il ritiro delle truppe statunitensi dal vicino Afghanistan. Lo ha detto Maulan Samiul Haq, capo della delegazione pakistana.

Ieri i colloqui preliminari tra le parti erano saltati per attriti sulla composizione dei due gruppi di negoziatori. La delegazione governativa prevede che possano iniziare tra un paio di giorni, forse già domani.
Gli accordi mirano a porre fine all’insurrezione che punta a destabilizzare il governo Nel solo mese di gennaio la guerra tra governo e talebani ha fatto almeno 110 morti, in gran parte civili.

CAMBOGIA – Bus in prova a Phnom Penh

L’amministrazione di Phnom Penh tenta nuovamente di introdurre l’uso deglo autobus pubblici in città. Sono entrati in servizio 10 bus, al costo di 0,37 centesimi per corsa, che copriranno il centro della capitale per un’area di sette chilometri. L’iniziativa è in collaborazione con la Japan International Cooperation Agency.

Già nel 2001 l’amministrazione della capitale cambogiana provò a favorire l’uso degli autobus, senza tuttavia ricevere attenzione dagli abitanti che continuarono a preferire auto private e mototaxi. Secondo le stime sono almeno un milione le auto in circolazione in città con ovvie ripercussioni sul traffico. 

[Foto credits: rappler.com]