Un’esplosione a scosso la città di Bangalore, Bersaglio, forse, una sede del partito nazionalista Bjp. In Malaysia pioggio di esclusioni nel partito di maggioranza in vista delle elezioni di maggio. Il Pakistan manda i militari a sostegno dei terremotati.
INDIA – Esplosione a Bangalore
Un esplosione nella città di Bangalore ha ferito 16 persone, di cui 11 poliziotti. E’ stato un atto definito come “terroristico” studiato per interferire nelle elezioni che si terranno a breve nello Stato del Karnataka, di cui Bangalore è la capitale.
L’esplosione si è verificata a metà mattinata nell’area di Malleshwaram, la città vecchia e ha distrutto alcuni veicoli. Vicino al luogo dell’esplosione sorge l’ufficio statale del Bharatiya Janata Party (Bjp) il principale partito di opposizione che attualmente è al potere in Karnataka. “Il fatto che fosse così vicino alla nostra sede – ha dichiarato il ministro degli Interni del Karnataka, R. Ashok – indica chiaramente che i responsabili volevano danneggiare membri del nostro partito, causare panico e rovinare le prossime elezioni”.
A partire dal 2008, dopo gli attacchi terroristici di Mumbai, l’India ha cercato di rafforzare le misure di sicurezza nazionale. Tuttavia, alcuni esperti sostengono che le forze indiane stiano soffrendo di carenze a livello di raccolta di informazioni di intelligence.
MALAYSIA – Esclusioni in vista delle elezioni per il partito di maggioranza
Il Partito United Malays National Organization (Umno), che da 56 anni domina la scena politica malaysiana, si presenterà alle elezioni del 5 maggio prossimo con una serie di esclusioni di primo piano.
Il premier Najib Razak ha deciso di escludere l’ex ministro degli affari femminili Shahrizat Jalil e l’attuale ministro del turismo Ng Yen Yen, accusate di corruzione. Altri obiettivi degli attacchi dell’opposizione sono il ministro dell’informazione Rais Yatim, accusato di essere contrario alla libertà di espressione e il ministro della Sanità Chua Soi Lek, inchiodato da un video che lo mostra in un rapporto sessuale con la sua amante. Najib ha infatti promesso un team di governo di cambiamento in vista di una sua rielezione.
PAKISTAN – Militari in aiuto ai terremotati
Il governo pakistano ha inviato l’esercito per dare assistenza nelle zone colpite dal sisma di magnitudo 7.8 che ieri ha investito le aree al confine tra il Pakistan e l’Iran. Si tratta del sisma più forte nell’area da almeno 40 anni. Il bilancio delle vittime è di almeno 42 morti e oltre 100 feriti nella travagliata provincia del Belucistan.
Sono migliaia i pakistani in attesa di soccorso. L’ipocentro del terremoto è stato a 89 chilometri di profondità in Iran, la scossa è stata avvertita fino alla capitale pakistana Islamabad e ai Paesi del Golfo. Due scosse di assestamento sono state avvertite in mattinata riferisce la stampa pakistana. Nessuna conferma invece sul numero delle vittime sul versante iraniano.
[Foto credit: hindustatimes.com]