Oggi in Asia – Direttore sito news thailandese in carcere per lesa maestà

In by Gabriele Battaglia

In Thailandia il direttore di un sito di news è stato condannato a quattro anni e mezzo di carcere per lesa maestà. In Kashmir un milione di elettori è chiamato alle urne. Il Bjp si aspetta un buon risultato. Il furto di una statua di Buddha mette in crisi le relazioni tra Tokyo e Seul. THAILANDIA  – Condannato per lesa maestà il direttore di un sito

Nut Rungwong, direttore di un sito internet thailandese è stato condannato a quattro anni e mezzo di carcere per un articolo pubblicato cinque anni fa e considerato lesivo dell’immagine del re.

La condanna del giornalista di Thai E-news è l’ennesimo esempio dell’applicazione della legge sulla lesa maestà, una delle più stringenti al mondo. Che prevede pene fino a 15 anni di reclusione.

Nel 2009 il sito ospitò l’intervento dell’intellettuale britannico-thailandese Giles Ji Ungpakorn, poi costretto al trasferirsi in Gran Bretagna, già noto per le posizioni critiche verso espresse nel libro A Coup for the Rich, sul colpo di Stato del 2006.

INDIA – Elezioni in Kashmir, il Bjp prova il colpo di mano

Tempo di elezioni nel Kashmir indiano. Il Bjp di Narendra Modi punta a raggiungere la maggioranza nello Stato e salire al potere per la prima volta.

Oltre un milione di persone sono chiamate alle urne, nel primo delle 5 fasi delle elezioni nello Stato a maggioranza musulmana. I risultati si avranno il prossimo 23 dicembre. Le elezioni sono ulteriormente delicate data la natura conflittuale dello Stato conteso da anni tra India e Pakistan.

Il compito per il partito di Modi non sembra però facile: nello Stato sono due i soggetti politici principali sono il National Conference (oggi al governo) e il People’s Democratic Party. L’aggressività del Bjp sui media potrebbe, dicono alcuni analisti, ritorcersi contro il partito del premier e favorire i partiti locali. 


COREA DEL SUD – Il furto di un Buddha rischia di minare i rapporti con Tokyo

L’arresto in Giappone di quattro su sudcoreani accusati di aver rubato un’antica statua del Buddha rischia di esasperare i già tesi rapporti tra Seul e Tokyo.

I quattro, tra cui un 70enne, pare un monaco, sono accusati di aver trafugato una statua da un tempio di Tsushima, nella prefettura di Nagasaki. Secondo quanto riferito dalla polizia, i sudcoreani avevano con sé anche alcune scritture.

L’episodio riporta alla mente una vicenda simile dell’ottobre 2012, quando a essere trafugate furono due statue del Buddha. Sui rapporti tra sudcoreani e giapponesi pesano sia le dispute territoriali per la sovranità sulle isole Dodko, chiamate anche Takeshima, e sulla lettura dell’occupazione nipponica della Corea nella prima metà del Novecento.

[Foto credit: guardian.com]