Oggi in Asia – Causa all’Asahi sulle comfort women

In by Gabriele Battaglia

Oltre 10mila persone hanno fatto causa contro i resoconti fallaci dell’Asahi shimbun sulla questione delle comfort women. Il presidente indonesiano, Joko Widodo, ha spiegato che non scenderà a compromessi sulla sentenza di condanna a morte comminata ad alcuni trafficanti di droga. Quattro sudcoreani in mano a una non meglio precisata banda criminale sono stati liberati nelle Filippine al termine di un sequestro durato alcuni giorni.  GIAPPONE – Causa all’Asahi shimbun per i resoconti sulle comfort women

Oltre 10mila persone hanno fatto causa contro i resoconti fallaci dell’Asahi Shimbun, uno dei maggiori quotidiani nazionali, sulla questione delle comfort women, nome con cui convenzionalmente ci si riferisce alle oltre 200 mila donne che durante la seconda guerra mondiale furono costrette a prostituirsi per l’esercito giapponese.

La decisione di un gruppo di persone che si sono sentite offese nell’onore e nella credibilità segna l’ultimo capitolo di una controversia sulle responsabilità storiche del Giappone durante il conflitto, in un periodo in cui la destra di governo ha assunto un atteggiamento sempre più revisionista. La richiesta al giornale è di 10 mila yen (circa 70 euro) per ognuno. Per i negazionisti le donne erano prostitute volontarie e non schiave.

INDONESIA – Nessun compromesso sui condannati

Il presidente indonesiano, Joko Widodo, ha spiegato che non scenderà a compromessi sulla sentenza di condanna a morte comminata ad alcuni trafficanti di droga, tra cui due cittadini australiani. La scorsa settimana cinque straneri e un indonesiano erano stato giustiziati da un plotone di esecuzione.

In un’intervista alla Cnn, il capo di Stato ha fatto sapere che non ci sarà clemenza per i trafficanti. Non ci sarà alcuna amnistia, ha detto il presidente nonostante le proteste internazionali, in particolare del governo australiano.

COREA DEL SUD – Liberati quattro ostaggi nelle Filippine

Quattro sudcoreani in mano a una non meglio precisata banda criminale sono stati liberati nelle Filippine al termine di un sequestro durato alcuni giorni. I quattro erano stati rapiti giovedì scorso nella città di San Juan. Sono stati ritrovati vicino a Manila. Per il loro rilascio sarebbe stato pagato un riscatto di circa 200mila dollari.

O almeno questa era la richiesta dei rapitori, cui è stata consegnata una parte dei soldi prima del rilascio degli ostaggi. Non si tratta del primo episodio del genere che coinvolge cittadini sudcoreani nell’arcipelago. L’anno scorso sono stati 10 i sudcoreani uccisi, mentre nel 2013 furono 13, ricorda l’agenzia Yonhap. 

[Foto credit: scmp.com]