Nucleare. Preoccupazioni e smentite

In by Simone

Il South China Morning Post  pubblica la smentita cinese su problemi occorsi al primo reattore a neutroni veloci del paese. Lo scorso ottobre l’impianto – vicino alla città di Pechino – aveva smesso di produrre elettricità.
Cina contro Giappone, ancora. Mercoledì scorso, Sankei Shimbun – quotidiano giapponese – aveva citato una relazione della Japan Atomic Energy Agency in cui si sosteneva che il CEFR – che ha iniziato ad operare nel mese di luglio in un’area militare al di fuori di Pechino – aveva smesso di produrre elettricità dal mese di ottobre dopo un incidente.

Secondo il giornale, l’incidente avrebbe suscitato preoccupazioni tra le autorità della Corea del Sud e quelle giapponesi su eventuali fughe di radiazioni, dato che Pechino non aveva rilasciato alcun dettaglio al riguardo.

Il quotidiano giapponese ha scritto che la gestione della sicurezza al CEFR è considerata “molto bassa”, per via della mancanza di dispositivi anti-dispersione e “poiché nella sala di controllo centrale vi erano letti per consentire al personale di fare delle pause”.

Wan Gang, direttore dell‘Istituto cinese per l’energia atomica (CIAE) – che ha costruito il reattore nucleare sperimentale di quarta generazione – ieri ha definito un rapporto dei media giapponesi sul China Experimental Fast Reactor (CEFR) come “estremamente incoerente con i fatti”, secondo quanto segnalato dalla televisione online China Network Television.

Wan – in risposta alle critiche – ha dichiarato che l‘impianto pilota per reattori nucleari cinesi di quarta generazione “non era su scala commerciale, ed era stato raffreddato nel mese di luglio, dopo che aveva raggiunto l’obiettivo del progetto”.

Secondo la World Nuclear News, un servizio di notizie online sostenuto dall’Associazione Nucleare Mondiale, il CEFR sarebbe stato collegato alla rete elettrica per un anno dopo il raggiungimento dell’obiettivo sperimentale deciso dalla Cina.

Wan ha dichiarato alla China Network Television: “Il CEFR non è operativo dal luglio dello scorso anno, per cui i rapporti dei media giapponesi riguardo un incidente avvenuto nell’autunno dello scorso anno – che sarebbe stato coperto dal governo cinese  – sono estremamente in contrasto con i fatti".

Wan ha negato che ci fossero letti nella sala di controllo, dicendo che “c’erano cinque gruppi di persone che facevano tre turni per monitorare il reattore anche quando era stato raffreddato a luglio”, negando inoltre la possibilità di fughe date le “rigorose tecnologie presenti per garantire la sicurezza ed evitare una fuga di radiazioni”.

Cao Shudong, presidente aggiunto della sede di Pechino della China National Nuclear Corporation, ha dichiarato che il CEFR era un reattore dimostrativo, che sarebbe stato utilizzato solo per progetti sperimentali.

Ha aggiunto inoltre che “quando si conclude un progetto sperimentale, viene fermato, ed è impossibile che qualsiasi incidente si verifichi perché gli standard di sicurezza dei reattori di quarta generazione sono molto affidabili e stabili”.

Il successo iniziale del CEFR ha segnato un punto di svolta nella tecnologia nucleare di quarta generazione cinese, rendendo la Cina l’ottavo al mondo ad avere un reattore di questo tipo.