Dirimere tutte le dispute salariali che riguardano i lavoratori migranti prima delle celebrazioni del Chunjie (la Festa di Primavera). Datata 5 febbraio e rivolta a tutte le autorità locali, la direttiva parte dal Consiglio di Stato. Entro il 14 febbraio dovranno essere pagati i salari arretrati dei migranti impiegati nei progetti pubblici. Una misura che potrebbe essere estesa anche gli operai che lavorano nell’edilizia pubblica. Il governo teme infatti che le dispute possano degenerare in incidenti e proteste. «Di recente in alcune zone ci sono stati incidenti di massa per i salari dei lavoratori migranti» si legge sul sito internet del governo, «specie nel settore edile». La cronaca sembra dar ragione ai timori governativi. Il 3 febbraio a Zhengzhou, nella provincia centrale dell’Henan, due operai, che protestavano per la diminuzione del proprio salario, sono stati accoltellati a morte dal loro datore di lavoro.
Il 25 gennaio invece, sempre a Zhengzhou, i lavoratori di un’impresa di costruzioni hanno di fatto sequestrato all’interno della sua BMW il loro capo per protesta contro i mancati pagamenti. Segnali preoccupanti che hanno spinto il Consiglio di Stato a correre ai ripari, soprattutto con l’avvicinarsi del Nuovo anno lunare. Nei prossimi giorni saranno infatti almeno 210 milioni i lavoratori migranti che si metteranno in viaggio per passare le festività con la famiglia e riportare i soldi a casa. E per i lavoratori, con l’arrivo dell’anno della tigre, la direttiva del Consiglio di Stato potrebbe non essere il solo hongbao (le bustine rosse contenenti denaro che vengono regalate in occasione del capodanno cinese).
Seguendo l’esempio della provincia costiera del Jiangsu,che ha aumentato del 12 percento i salari minimi, altre città e municipalità – come Pechino, Shanghai, Chongqing, Guangzhou e Dongguan – potrebbero procedere ad un aumento degli stipendi.
[foto da China Daily]