Made in China Files

In by Gabriele Battaglia

La delusione del G20 di Shanghai, che non ha portato a nessuna svolta sensibile per l’economia mondiale come ci si aspettava alla vigilia. Quasi 2 milioni di lavoratori delle imprese zombie saranno ricollocati altrove. La seconda parte di una lunga traduzione di Caratteri Cinesi sull’omogenitorialità in Cina. E infine la legge di stabilità presentata negli ultimi giorni dal governo indiano.

Il G-nulla di Shanghai di Gabriele Battaglia 

Delusione per il G20 dei ministri finanziari che si è svolto lo scorso fine settimana a Shanghai. Gli ottimisti si aspettavano un piano congiunto per rilanciare l’economia globale, gli altri almeno un accenno. Non è arrivato praticamente nulla. Si va avanti in ordine sparso.

In Cina e Asia – 1,8 milioni di lavoratori saranno «rilocati» di Redazione 

I titoli della rassegna di oggi:

– La Cina prevede taglio di 1,8 milioni di posti di lavoro nelle «imprese zombie»
– I tagli nell’esercito cinese obbligheranno Pechino a spendere di più per la difesa
– Confessione di gruppo in tv per quattro dei librai scomparsi di Hong Kong
– L’India si prepara a investire in infrastrutture e agricoltura

Caratteri Cinesi – Omogenitorialità in Cina 2/3 di Xu Jia per Fenghuang Zhoukan

Un’annosa questione: le famiglie omosessuali possono educare dei figli? Generalmente si ritiene che gli omosessuali rappresentano circa il cinque per cento della popolazione. Di conseguenza il numero di gay della Cina continentale sarebbe superiore ai 70 milioni. Molti desiderano costruire una famiglia e crescere dei bambini, ma tale desiderio è messo a dura prova da fattori esterni quali la legge, la morale, l’identità, il livello di tolleranza sociale e da delicate relazioni interne alla «famiglia». La seconda parte del reportage del Fenghuang Zhoukan tradotto per voi.

La legge di stabilità indiana si ricorda dell’India rurale di Matteo Miavaldi

Ieri mattina il ministro delle finanze Arun Jaitley (nella foto) ha presentato la legge di stabilità per il prossimo anno fiscale. Nei molti provvedimenti sono stati messi al centro i contadini e il settore agricolo, assieme alle categorie svantaggiate – poveri, caste basse -, lasciando finalmente da parte la grandeur dell’India sbarluccicante e «risolta» che piace molto al Bjp. Leggendo tra i numeri, esce il quadro di un’India con tanto lavoro da fare e un ministro delle finanze finalmente realista, coerente nella divisione della spesa col progetto di rilancio del paese che non potrà fare a meno degli investimenti dall’estero. Sui quali dipenderà la sopravvivenza politica di Modi.