Le misure anticrisi

In by Simone

L’obiettivo economico della Cina nel 2012 sarà una crescita relativamente rapida mantenendo i prezzi al consumo stabili. Questo il comunicato del governo del 14 dicembre, al termine della tre giorni di incontri economici dei leader del Paese per stabilire le linee guida per il 2012.
«Il tema di sviluppo economico e sociale del prossimo anno è quello di progredire pur mantenendo la stabilità, il che significa mantenere sostanzialmente ferma la politica macroeconomica e i prezzi al consumo, accelerare la crescita economica e mantenere la coesione sociale», hanno specificato i leader cinesi  al termine della tre giorni di incontri economici dei leader del Paese per stabilire le linee guida per il 2012.

I leader cinesi hanno deciso che la lotta contro l’inflazione – minimizzata da una riunione del Politburo la scorsa settimana – sarà una delle priorità della politica economica per l’anno prossimo, al termine di una riunione presieduta dal presidente Hu Jintao e dal premier Wen Jiabao.

Tuttavia, secondo gli analisti, la tre giorni della conferenza Central economic work, che ha fissato le politiche economiche per il prossimo anno, mira ancora ad aumentare la crescita economica.

Un crescita «rapida» seppure all’interno di una «estremamente triste e complicata» situazione globale. «Stabilità è la parola centrale della politica nel 2012, l’anno chiave per il cambiamento di leadership», ha detto Lu Ting, capo economista per la Cina della Merrill Lynch.

Con l’aumento dei rischi esterni e con l’inflazione stabilizzata, «questa affermazione è sicuramente più in direzione di una crescita rispetto a quella rilasciata un anno fa», ha continuato Lu Ting parlando con i giornalisti del South China Morning Post.

«Significa mantenere sostanzialmente stabile la politica macroeconomica, far andare relativamente veloce la crescita economica, far rimanere fermi i prezzi al consumo e la coesione sociale», hanno affermato nella nota conclusiva i politici cinesi.

Il Paese metterà a punto la politica monetaria in base ai cambiamenti dello sviluppo economico, sfruttando più strumenti di politica monetaria e mantenendo un «aumento ragionevole» in denaro e offerta di credito.

«Alla fine del mese scorso, la Banca popolare della Cina ha annunciato il primo taglio nel rapporto deposito-riserve per le banche commerciali in tre anni, dopo 12 rilanci consecutivi del rapporto per frenare l’inflazione», ha scritto il Global Times in un commento della tre giorni economica.

«La crescita dei prezzi al consumo è scesa al 4,2% nel mese di novembre»: l’obiettivo sarebbe quello di controllare l’inflazione facendola rimanere al 4%, soglia che i governanti cinesi ritengono gestibile.

Nel frattempo, la crescita economica del Paese è rallentata al 9,1% nel terzo trimestre, al 9,7 e 9,5% rispettivamente nei primi due trimestri. L’indice degli acquisti, che misura l’attività di produzione, si è contratto a novembre per la prima volta in 33 mesi, alimentando le preoccupazioni per l’economia cinese.

Gli analisti hanno detto che i rallentamenti della crescita economica daranno ai politici più spazio per allentare la politica monetaria e sostenere la crescita in mezzo a prospettive poco rosee globale.

«Dobbiamo rafforzare la nostra consapevolezza dei rischi e sviluppare una piena comprensione delle sfide e delle opportunità offerte dalla crisi finanziaria globale», hanno concluso i dirigenti cinesi.

[Scritto per Lettera43. Foto credits: rfi.fr]