La voce dei tibetani agli arresti domiciliari

In by Simone

A Tsering Woeser, poetessa, scrittrice e soprattutto blogger di riferimento per le voci tibetane in Cina, hanno impedito di ritirare il premio dell’ambasciata olandese e l’hanno costretta a un mese di domiciliari. Misure preventive in vista dell’apertura dei lavori dell’Assemblea nazionale del popolo.
È perché sono tibetana?” Questa la domanda che la blogger e scrittrice Tsering Woeser si pone alla fine dell’articolo con cui racconta come i funzionari dell’Ufficio della sicurezza pubblica di Pechino le abbiano impedito di ritirare un premio conferitole dall’ambasciata olandese e costretta a un mese di arresti domiciliari. “Mi hanno detto che non potevo andare all’ambasciata né uscire di casa, e nel caso lo avessi fatto avrei avuto loro alle calcagna”, ha scritto.

Definendola “una coraggiosa scrittrice tibetana”, il Prince Claus Fund l’aveva insignita dell’annuale riconoscimento assegnato a chi si distingue nel campo della cultura “per la sua prospettiva unica nel descrivere la complessità del Tibet odierno”.

Allo stesso presidente del fondo, ha spiegato Woeser, la Cina ha rifiutato il visto, mentre l’ambasciata dei Paesi Bassi ha ricevuto pressioni affinché sospendesse la cerimonia. “Hanno comunque deciso di andare avanti, sebbene con una cerimonia privata”.

Secondo la scrittrice, i domiciliari sono inoltre legati all’apertura delle due sessioni annuali dell’Assemblea nazionale del popolo e della Conferenza politico consultiva, prevista per lunedì.

Un periodo molto sensibile per la questione tibetana compreso tra il capodanno,celebrato il 22 febbraio e l’anniversario della sollevazione anticinese del 1959, il 10 marzo, mentre continuano le autoimmolazioni di monaci contro il potere cinese nel Tibet.

Già la scorsa settimana mi era arrivata una segnalazione e alcuni erano venuti nell’atrio, ma ora c’è una macchina sempre parcheggiata qui sotto”, ha aggiunto.

Non senza polemica, Woeser nota inoltre che i cinesi che l’hanno preceduta tra i vincitori hanno potuto tranquillamente ritirare il riconoscimento. Tra loro il rocker Cui Jian e il regista Jia Zhangke. “Perché io faccio eccezione? Perché sono tibetana? O perché mi considerano una dissidente?

Già in passato le fu impedito di lasciare la Cina per ricevere premi e riconoscimenti: nel 2007 quello sulla Libertà d’espressione assegnato dell’Unione norvegese degli scrittori e nel 2010 il premio giornalistico della International Women’s Media Foundation.

Misure di poco conto, l’ha rassicurata il marito Wang Lixiong, “mentre il tuo popolo soffre non è il caso di partecipare a una cena di gala”.

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Caratteri Cinesi aveva tradotto un post di ottobre 2010 in cui Tsering Woeser (classe 1966, sino-tibetana che da sempre a cercato di dar voce ai tibetani) commentava il
regolamento che ha abolito il curriculum di studi in lingua tibetana e ha fuso gli istituti per le minoranze con quelli comuni, dove gli insegnamenti sono effettuati in lingua cinese. Potete rileggerlo qui. Altre informazioni sull’autrice qui.

[Foto credits: claudearpi.blogspot.com]