La mente di mezzo

In by Simone

Durante gli anni 60 e 70 in Cina era considerato pazzo chi non capiva e seguiva i dettami delle teorie di Mao Zedong e il suo libretto rosso. Oggi oltre 100 milioni di persone in Cina (Zhongguo, ovvero la Terra di Mezzo) soffronto disturbi mentali. Un’armonia sopra la follia, tra cambiamenti storici e shock sociali.

Cosa è scattato nella testa di quegli uomini che nello scorso anno hanno conquistato i primi titoli di mezzo mondo perché aggredivano e in alcuni casi hanno ucciso, bambini nelle scuole? E ancora: quanto la frustrazione e lo sforzo lavorativo possono spingere lavoratori a uccidere un manager impedendo all’ambulanza di giungere in soccorso? Cosa scatta nella testa di persone che si spaccano la schiena tutto il giorno e che accendendo la tv vedono il mondo dorato dei cinesi che ce l’hanno fatta?


[Immagine tratta da http://areyoumental.tumblr.com/post/138603897/mental-hospital-in-china]

Sono problematiche sociali comuni a ogni paese del mondo, ancora più profondi nei meandri della socialità di un paese che in trent’anni è diventato la seconda potenza del mondo. La Cina e i cinesi, hanno vissuto un Novecento frentico, infinito, cavalcando l’onda storica sempre sulla cresta, con pesanti cadute e straordinari voli, dall’impero alla repubblica, dalla guerra con il Giappone alla lunga marcia, da Mao a Deng passando per Tiananmen, il WTO nel 2001, il G2: una trasformazione impetuosa, non senza effetti collaterali, che richiedono i necessari rimedi.

Da quest’anno gli ufficiali del Partito, nell’ambito delle selezioni, devono anche superare dei test psicologici per essere sicuri circa le loro facoltà mentali. Società armoniosa, in corpore armonioso: è il riassunto di quanto afferma la prestigiosa rivista Nature, con un articolo che anticipa la decisione del governo cinese di assicurarsi circa la stabilità mentale dei propri rappresentanti. Una luce a tinte scure sui problemi della mente in Cina: un argomento spesso rischioso (i cinesi hanno l’ossessione di non perdere la faccia) e di attenzione solo recente nel Regno di Mezzo.

Un tempo, scrive Te Ping Chen, era considerato pazzo chi non comprendeva e accettava i dettami delle teorie di Mao Zedong e ilsuo libretto rosso. Oggi però almeno 1173 milioni di adulti in Cina soffre di malattie mentali e secondo uno studio di Lancet, effettuato da dottori cinesi e statunitensi, il 90% dei casi non viene curato. La salute mentale in Cina non è solo costosa, ma è anche un marchio, specie in Cina dove i problemi mentali sono sempre stati politicizzati.

Numeri talmente importanti da essere presi in considerazione: ingenti finanziamenti al settore sono stati elargiti dal piano quinquennale che terminerà nel 2012 (nella prossima primavera verrà votato invece il nuovo piano quinquennale fino al 2017): lo scorso anno il governo ha stanziato un budget di circa 6 miliardi di dollari per un progetto di dodici anni per la ricerca nel settore delle malattie mentali. Wanjiun Guo, psichiatra del West China Hospital in Sichuan, si è visto staccare un assegno di 20 miliardi di yuan per organizzare un sondaggio sui disturbi mentali nella regione dopo il terribile terremoto del 2008.

Il disagio mentale è diventato un tema di grande interesse pubblico a seguito di eventi di cronaca, come gli attacchi dei bambini nelle scuole nel 2010, che hanno finito per evidenziare un problema latente nella società cinese, visto che già nel 2005 era scattato l’allarme a causa di una ondata di suicidi. Anche per quello la depressione era diventata una dei primi tre allarmi della salute pubblica secondo il governo cinese. Nel 2009 i disturbi mentali hanno superato le malattie cardiache e il cancro, come peso maggiore sul sistema sanitario cinese.

Recenti articoli sui media ufficiali indicano che il governo sta cominciando a riconoscere il problema. Il vice ministro della Salute, Yin Li, in occasione della recente Conferenza Nazionale sulla gestione della Pubblica Sicurezza ha affermato al China Daily, che la trasformazione sociale ha aumentato la pressione sulle persone. L’aumento dei problemi sociali, la concorrenza, il divario tra ricchi e poveri: il numero di persone che soffrono di disturbi mentali è in crescita," ha detto Cao Rifang, vice segretario della Associazione di Hangzhou per la salute. Questi pazienti – ha continuato – sono in una condizione di instabilità, e senza una adeguata assistenza, queste persone possono diventare pericolosi. La Cina non ha un sistema completo di assistenza per prendersi cura dei disturbi mentali.

L’altro lato della medaglia è costituito infatti dalla preparazione di specialisti: Yanling He, psichiatra dello Shanghai Mental Health Center, ha affermato a Nature che in Cina ci sarebbero solo 20mila psichiatri, 1 e mezzo ogni 100 mila abitanti, spesso scarsamente qualificati. Lin Chiu, del Castle Peak Mental Asylum in Hong Kong, ha affermato che molti cinesi hanno una vaga idea di cosa sia la malattia mentale: spesso la associano alla violenza, senza sapere le varie forme in cui essa si può dimostrare.

[Anche su wired.it]