Innocente rilasciato dopo dieci anni di carcere

In by Simone

Esattamente cinque giorni fa i media statunitensi hanno dato notizia del rilascio dopo ventisette anni di carcere di Raymond Towler, musicista e artista di Cleveland, condannato all’ergastolo per uno stupro ai danni di una undicenne. Crimine del quale non si sarebbe mai macchiato, come testato dalla prova del DNA quasi tre decenni dopo quel lontano 1981.

Ma la storia riportata oggi dal China Daily, quotidiano in lingua inglese della Repubblica Popolare Cinese, ha ancora più dell’incredibile. Questa volta infatti a scagionare l’omicida (reo confesso) non è stato un test del DNA ma la “ricomparsa” della vittima.

Un uomo di 57 anni, Zhao Zuohai, del villaggio di Zhaolou nella provincia centrale dello Henan, è stato rilasciato dopo dieci anni di prigione. Nel 1999 fu arrestato con l’accusa di avere ucciso e abbandonato il cadavere privo di testa di Zhao Zhenshang, abitante dello stesso villaggio. Quest’ultimo scomparve improvvisamente nell’ottobre del 1997 e le liti frequenti tra i due indirizzarono sin da subito le indagini verso Zuohai. Poco dopo il ritrovamento del cadavere, Zouhai confessò di essere l’omicida e venne condannato alla pena di morte.

Condanna mai messa in atto. Per fortuna, verrebbe da dire. Infatti il 30 aprile l’oramai cinquantottenne Zhao Zhenshang ha fatto il suo ritorno al villaggio, permettendo di fatto la scarcerazione dell’altro Zhao. Non si è tuttavia mostrato affatto in colpa e anzi soddisfatto della brutta sorte toccata a Zouhai: Zhenshang descrive Zouhai come una persona dal pessimo carattere, che si rifiutò allora di onorare un debito di cento ottanta euro e di aver fama di tenere una relazione con una donna sposata. 

I responsabili dell’errore giudiziario ne risponderanno di fronte alla legge, ha fatto sapere un’alta carica del Tribunale del popolo dello Henan. Secondo la Legge per il risarcimento statale, a Zhao Zouhai spettano circa trentamila euro di risarcimento. La somma è calcolata in base al salario medio annuale di un dipendente statale moltiplicato per gli anni passati in carcere dalla formalizzazione della condanna, ovvero dal dicembre 2002.

Zhao Zouhai esce di prigione troppo tardi forse per ricominciare una nuova vita e anche per riprendersi quella di prima: la sua ex moglie si è infatti risposata con un uomo del villaggio, portando con sé due dei quattro figli e dando in adozione gli altri due. Secondo quanto riferito ai giornali dalla sorella di Zouhai, quest’ultimo avrebbe confessato un reato non commesso a causa delle torture e delle pressioni subite allora da parte della polizia. Sorte subita anche dalla ex moglie, nel tentativo di estorcere confessioni su un omicidio mai avvenuto.