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In Cina e Asia – Il nuovo ministro della Difesa cinese riafferma la cooperazione militare con la Russia

In Notizie Brevi by Serena Console

I titoli di oggi:

  • Il nuovo ministro della Difesa cinese riafferma la cooperazione militare con la Russia
  • La Cina attua nuove misure per sostenere il settore immobiliare
  • Medio Oriente, Russia e Taiwan: i temi discussi da Wang e Sullivan
  • La Cina apprezza il sostegno delle Nazioni Unite al principio dell’unica Cina
  • Cina, giustiziati un padre e la sua fidanzata per aver lanciato due bambini dalla finestra
  • Thailandia, il Move Forward ha violato la Costituzione per la proposta di riformare la legge sulla lesa maestà
Il nuovo ministro della Difesa cinese riafferma cooperazione militare con la Russia

La Cina vuole “promuovere le relazioni militari bilaterali [con la Russia] per raggiungere un livello ancora più alto, al fine di svolgere un ruolo ancora più importante nel sostenere la sicurezza e la stabilità globale“. Lo ha dichiarato mercoledì 31 gennaio il nuovo ministro della Difesa cinese Dong Jun all’omologo russo Serghei Shoigu durante una videochiamata, il primo confronto tra i due dal ricambio ai vertici del dicastero cinese.  Shoigu ha replicato che Mosca “è disposta a collaborare con la Cina per innovare nei campi e nei metodi della cooperazione militare bilaterale e per spingere le relazioni tra i due Paesi e i due eserciti a nuovi livelli”. Proprio a Cina e Russia ha fatto allusione il segretario della NATO Jens Stoltenberg in visita negli Stati Uniti dal 27 gennaio al 1° febbraio. “Oggi è l’Ucraina, domani potrebbe essere Taiwan”, ha dichiarato il capo dell’alleanza transatlantica invitando l’Occidente a non interrompere gli aiuti all’Ucraina in previsione di una possibile vittoria di Trump alle presidenziali di novembre.

La Cina attua nuove misure per sostenere il settore immobiliare 

Dopo il procedimento di liquidazione di Evergrande emesso dal tribunale di Hong Kong, la Cina mette in atto una serie di politiche per sostenere il settore del real estate. Uno sviluppatore immobiliare sostenuto dal governo ha ricevuto un prestito del valore di 330 milioni di yuan (46 milioni di dollari), nell’ambito del cosiddetto “meccanismo della lista bianca”. Questo prevede che le amministrazioni cittadine debbano fornire un elenco di progetti immobiliari locali idonei al sostegno finanziario e il coordinamento con le istituzioni finanziarie locali per soddisfare i requisiti di finanziamento dei progetti immobiliari. La città di Nanning, nella regione del Guangxi, ha fornito la sua prima “lista bianca” alle società finanziarie locali contenente 107 progetti. Anche la città sud-occidentale di Chongqing ha stilato una lista bianca di 314 progetti, per un totale di 83 miliardi di yuan di finanziamenti previsti. Invece, le città di Suzhou e Shanghai seguono l’esempio di Guangzhou e allentano le restrizioni sull’acquisto di case, nel tentativo di aumentare la domanda da parte degli acquirenti. 

Medio Oriente, Russia e Taiwan: i temi discussi da Wang e Sullivan

Dialogo bilaterale sulla sicurezza e sui rischi posti dalle forme avanzate di intelligenza artificiale, la guerra in Ucraina e quella in Medio Oriente, ma anche Taiwan. Sono stati questi i temi al centro dell’incontro della scorsa settimana a Bangkok tra il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan e il ministro degli esteri cinese Wang Yi. Secondo quanto rivelato proprio da Sullivan il 31 gennaio, l’interlocuzione in Thailandia è stata l’occasione per ribadire i timori americani per il sostegno della Cina agli sforzi della Russia per ricostruire la sua base industriale per la difesa, ricordando l’ordine esecutivo firmato a fine dicembre che rafforza il potere sanzionatorio degli Stati Uniti contro coloro che sostengono lo sforzo bellico della Russia. Il funzionario americano ha inoltre aggiunto che Washington rilascerà presto un’altra serie di restrizioni all’esportazione di tecnologia (dual-use), suggerendo che potrebbe avvenire in autunno. I due hanno anche discusso di Taiwan, con Sullivan che ha sottolineato l’importanza di mantenere la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan. In risposta, stando a quanto riportato dall’agenzia Xinhua, Wang ha sottolineato che la questione di Taiwan è un affare interno della Cina e che le recenti elezioni “non possono cambiare il fatto fondamentale che Taiwan fa parte della Cina”. Sullivan e Wang hanno garantito che Cina e Stati Uniti manterranno contatti regolari in previsione di una telefonata tra Joe Biden e Xi Jinping in data da definirsi.

La Cina apprezza il sostegno delle Nazioni Unite al principio dell’unica Cina

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha incontrato il 30 gennaio a Pechino il presidente della 78esima sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA), Dennis Francis. Secondo quanto riporta Xinhua, Wang ha affermato che la Cina è una convinta sostenitrice del multilateralismo, un convinto difensore della Carta delle Nazioni Unite e un convinto praticante del diritto internazionale.
In vista del Summit del Futuro dell’ONU a settembre, Wang ha detto che la Cina spera che l’evento possa trovare soluzioni pratiche alle attuali questioni globali. “La Cina applaude il sostegno delle Nazioni Unite e delle sue agenzie specializzate al principio dell’unica Cina e si oppone a tutte le osservazioni e azioni che non sono coerenti con la risoluzione”, ha aggiunto. Francis ha affermato che l’ONU si attiene sempre alla One China policy

Cina, giustiziati un padre e la sua fidanzata per aver lanciato due bambini dalla finestra

La Cina ha giustiziato una coppia colpevole di aver gettato nel 2020 due bambini piccoli dalla finestra di un condominio di Chongqing. Zhang Bo e Ye Chengchen, rispettivamente il padre dei piccoli e la sua fidanzata, sono stati giustiziati nella giornata del 31 gennaio. A spingere i due adulti al folle gesto è stato il tentativo di proteggere la loro relazione extraconiugale. Ye, infatti, considerava i bambini un “ostacolo” al loro matrimonio e un “onere per la loro futura vita insieme”.

Thailandia, il Move Forward ha violato la Costituzione per la proposta di riformare la legge sulla lesa maestà

La Corte costituzionale thailandese ha stabilito che il principale partito di opposizione, il progressista Move Forward, ha violato la Costituzione con la sua proposta di cambiare la legge sulla lesa maestà che proibisce di criticare il re del Paese. Move Forward, che ha vinto il maggior numero di seggi alle elezioni di maggio 2023, non ha mai chiesto di cancellare la norma, ma solo di modificarla: secondo la Corte costituzionale si era trattato comunque di un tentativo di rovesciare l’ordine politico thailandese. La sentenza potrebbe essere usata per sciogliere il partito o rimuovere i suoi membri dalle loro cariche. Solo la settimana scorsa, il 24 gennaio, l’Alta Corte thailandese ha stabilito che l’ex leader del Move Forward, Pita Limjaroenrat, non ha violato la legge elettorale, consentendogli così di tornare in parlamento. 

Myanmar: a tre anni dal golpe la giunta estende lo stato di emergenza

La giunta militare al potere in Myanmar ha deciso di estendere per altri sei mesi lo stato d’emergenza in vigore nel Paese, consentendo così al suo capo, il generale Min Aung Hlaing, di esercitare pienamente i poteri legislativi, esecutivi e giudiziari e di prorogare il governo del Consiglio per l’amministrazione dello Stato (Sac) fino al prossimo 31 luglio. Lo riferiscono i media locali. Si tratta della quinta proroga consecutiva dello stato d’emergenza, proclamato la prima volta dopo l’estromissione, tre anni fa, del governo eletto della consigliera di Stato Aung San Suu Kyi, successivamente arrestata e processata per diversi capi d’accusa. L’annuncio è avvenuto il 31 gennaio, alla viglia del terzo anniversario del golpe che il 1 febbraio 2021 ha estromesso il governo eletto di Aung San Suu Kyi, successivamente arrestata e processata per diversi capi d’accusa. Dopo mesi di scontri con le milizie etniche la tenuta del regime militare oggi appare tuttavia sempre più dubbia: sono almeno 35 le città negli stati semiautonomi di confine su cui la giunta non ha più il controllo.

A cura di Serena Console; ha collaborato Alessandra Colarizi