In Cina e Asia – Xinjiang, Trump mette sotto sanzioni i funzionari responsabili della repressione

In Notizie Brevi by Alessandra Colarizi

C’è anche il segretario del partito del Xinjiang, Chen Quanguo, nella lista dei funzionari cinesi sottoposti da Washington a sanzioni per il loro coinvolgimento nelle violazioni dei diritti umani della regione autonoma. Chen, che in quanto membro del Politburo ricopre una posizione superiore a quella dell’attuale ministro degli Esteri Wang Yi, viene considerato il principale responsabile della svolta repressiva intrapresa nel Far West cinese, dove per anni si è combattuta una guerra a bassa intensità tra la minoranza etnica degli uiguri e l’etnia maggioritaria han. Ma Chen è in buona compagnia. Nella blacklist annunciata dal Dipartimento di Stato compaiono anche i nomi di Zhu Hailun, segretario del partito della Commissione per gli Affari politici e legali del Xinjiang, Wang Mingshan, segretario del Partito dell’Ufficio di pubblica sicurezza locale e il suo predecessore Huo Liujun. Le sanzioni sono state applicate con un ordine esecutivo di Trump ai sensi del Global Magnitsky Human Rights Accountability Act che prevede il congelamento dei beni registrati negli Stati Uniti, restrizioni sui visti e il divieto di fare affari con cittadini americani. Le limitazioni di viaggio interesseranno anche i famigliari dei funzionari citati oltre a un numero imprecisato di membri del Partito, di cui non è stato resa nota l’identità. Considerata la piega degli eventi recenti, ci sono buone possibilità che ulteriori sanzioni vengano introdotte in riferimento alle violazioni dei diritti umani in Tibet e a Hong Kong. E pensare che, solo poche ore prima dell’annuncio di Pompeo, Wang Yi aveva invitato Washington a intraprendere la strada del dialogo per ricucire le relazioni, precipitate ai minimi dal 1979. [fonte SCMP, Bloomberg, FT]

Dal Kazakistan una polmonite peggio di Covid

Una misteriosa polmonite, più aggressiva di Covid-19, si sta diffondendo in Kazakistan. Ad annunciarlo è stata l’ambasciata cinese, stando alla quale “il tasso di mortalità di questa malattia è molto più elevato del nuovo coronavirus. I dipartimenti sanitari del Paese stanno conducendo ricerche comparative sul virus della polmonite, ma devono ancora identificare il virus “. Le aree più colpite sono le province di Atyrau e Aktobe oltre alla città di Shymkent. Secondo le autorità sanitarie kazake, nel mese di giugno sono stati riportati 1700 casi di polmonite, il doppio rispetto al 2019, e 628 decessi. Tuttavia, non è chiaro cosa abbia spinto la missione diplomatica cinese a qualificare la malattia come un disturbo “sconosciuto”, termine assente dai comunicati ufficiali del governo locale.[fonte: SCMP]

Alibaba vale ormai più di Facebook

Ben 720 miliardi di dollari. Alibaba ha superato Facebook per capitalizzazione di mercato. Nella giornata di giovedì le azioni del colosso dell’e-commerce hanno chiuso con una crescita del 10% a 261,60 HKD sulla borsa di Hong Kong e del 9% a  257,68 dollari sulla piazza di New York. Il colosso cinese raggiunge così la sesta posizione nella top 10 delle aziende quotate a livello mondiale. La creatura di Mark Zuckerberg slitta invece in settima posizione a quota 694,53 miliardi. La classifica, che vede al vertice  Aramco, Apple, Microsoft, Amazon.com and Alphabet, conta solo un’altra società cinese: Tencent che con una capitalizzazione di 5,38 mila miliardi di HKD si posiziona ottava. Secondo gli analisti, Alibaba dovrà ringraziare Covid. L’entusiasmo degli investitori, infatti, pare vada attribuito alla performance invidiabile registrata dal settore delle vendite online durante tutto il periodo di lockdown. [fonte: SCMP]

Blogger, livestreamer ed e-sport player. I nuovi occupati dell’era Covid

Blogger, livestreamer ed e-sport player. Secondo nuovi parametri annunciati dall’istituto nazionale di statistica, basta percepire un’ora di lavoro retribuita per essere considerati “occupati”. La revisione include forme di lavoro più flessibili per meglio fotografare la reale situazione occupazionale dei neolaureati, soprattutto considerando il peso sempre più rilevante della “new economy” nelle dinamiche cinesi. Permane tuttavia il sospetto che la correzione sia mirata a contenere il tasso di disoccupazione, schizzato a livelli storici a causa di Covid e che quest’anno la leadership vuole mantenere al 6%. Proprio questa mattina Alibaba ha annunciato che collaborerà con 100 università cinesi per formare livestreamer professionisti. Si calcola che il livestreaming impiegherà 100mila persone l’anno. [fonte: Bloomberg]

La misteriosa morte del sindaco di Seul

E’ stato ritrovato privo di vita Park Won-soon, il sindaco di Seul, dato per disperso dalla figlia nella mattinata di ieri. Il corpo è stato rinvenuto su una collina a nord della capitale sudcoreana dopo che per le ricerche erano stati mobilitati 580 agenti di polizia e operatori sanitari. Le circostanze della morte sono ancora da accertare ma potrebbe trattarsi di suicidio. Proprio il giorno prima una dipendente lo aveva denunciato per abusi sessuali, un’accusa sempre più frequenti tra gli uomini di potere sudcoreani. Il sindaco di Busan (seconda città sudcoreana) si era dimesso il mese scorso per lo stesso motivo. Al terzo mandato dal 2011, Park veniva considerato un possibile successore di Moon Jae-in alla presidenza. Il South China Morning Post lo ricorda come un amico della Cina per il suo aiuto durante il picco dell’epidemia da coronavirus. [fonte: NYT, SCMP]

Singapore al voto

Venerdì 10 luglio sono in programma le elezioni generali di Singapore, le prime nel sud est asiatico dall’inizio della pandemia da coronavirus. In palio i 93 seggi del 14esimo parlamento dall’indipendenza del 1965. Il risultato appare tutt’altro che in bilico. Secondo gli analisti, il Partito d’Azione Popolare al potere dal 1959, dovrebbe conquistare la stragrande maggioranza dei seggi, come d’altronde già accaduto nella precedente tornata. Questo avviene grazie anche a un sistema elettorale che sfavorisce le opposizioni, che si sono lamentate per lo scioglimento del parlamento lo scorso 23 giugno, in piena emergenza pandemica. Una mossa, a loro dire, tesa ad abbassare ulteriormente le loro chance. In queste settimane, infatti, il governo ha rimosso gran parte delle restrizioni alle attività commerciali e ha iniettato una cifra superiore a 57 miliardi di euro nell’economia. Votare adesso significa per Lee Hsien Loong, primo ministro della città stato dal 2004, mettere al sicuro la maggioranza per i prossimi cinque anni ed evitare le incognite del Covid. Eppure, i motivi di interesse ci sono. Lee ha più volte detto che intende ritirarsi durante la prossima legislatura, mentre due sue fratelli minori sono coinvolti in una faida: entrambi rivendicano il patrimonio del padre, l’ex premier Lee Kuan Yew, nonché la sua eredità politica. Tra i 192 candidati di 11 partiti figurano anche 40 donne, un record.  [fonte: FT, Asia Sentinel, Nikkei]

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