In Cina e Asia — Whatsapp bloccato in Cina continentale

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La rassegna di oggi da Cina e Asia


Whatsapp bloccato

Pechino ha rafforzato i propri controlli sulla rete. Martedì Whatsapp, la app di messaggistica di proprietà di Facebook — inaccessibile dalla Cina se non con un VPN — è stato parzialmente bloccato. Molti utenti non sono riusciti a inviare o scaricare video e foto e, in alcuni casi, anche messaggi di testo. Secondo gli esperti i sistemi di controlli e filtri imposti dalle autorità cinesi sul web — il cosiddetto Great Firewall — hanno bloccato selettivamente alcune funzioni della app. Whatsapp è il terzo servizio di proprietà di Facebook a essere bloccato in Cina, dopo lo stesso sito di Facebook e l’app di condivisione di immagini Instagram. Conseguenza dei controlli sulla rete rafforzati dopo alcuni casi di cronaca come la morte del dissidente Liu Xiaobo e il ventennale del ritorno di Hong Kong alla Cina. Mancano inoltre pochi mesi al 19esimo congresso del Pcc. Al momento il servizio di Whatsapp sarebbe pienamente in funzione a Hong Kong e Guangzhou. A Pechino e Shanghai invece si riscontrano ancora problemi.

Liu Xiaobo, l’oceano come nuova piazza di protesta

Permettendo lo spargimento delle sue ceneri in mare, forse le autorità cinesi pensavano di aver eliminato il problema delle commemorazioni dell’attivista premio Nobel per la pace Liu Xiaobo, morto da poco a causa di un cancro al fegato. E invece dalle coste cinesi fino all’Atlantico in questi giorni numerosi attivisti stanno organizzando eventi di commemorazione e protesta contro il regime cinese, da New York a Boston, da Londra a Hong Kong. Un esempio è stato quello organizzato da Zhou Fengsuo, ex attivista di piazza Tiananmen ora in esilio in California, che ha fatto un bagno di protesta contro il trattamento senza senso concesso da Pechino a Liu. Altri due attivisti cinesi hanno raggiunto il luogo dove le ceneri dell’attivista sono state sparse e hanno filmato una bottiglia caduta in mare con il messaggio «Riposa in pace Liu Xiaobo». Uno dei due è stato successivamente arrestato. Il messaggio però è chiaro: ogni tratto di mare è potenzialmente un luogo per ricordare l’attivista scomparso.

Eletti i rappresentanti del prossimo Congresso Pcc, un terzo viene dalla base

Più di 1500 delegati del Partito comunista cinese sono stati eletti nelle rispettive province e parteciperanno al prossimo congresso nazionale il prossimo autunno. La particolarità di quest’anno sarà la partecipazione di sempre più rappresentanti provenienti dalla base della formazione politica più vasta del mondo: almeno un terzo. Sono quasi 90 milioni i membri registrati al 2016 la maggior parte dei quali non riveste incarichi di funzionario o non proviene dall’elite del partito. La provincia di Anhui, ad esempio, Cina orientale, porterà oltre 245 agricoltori o lavoratori considerati buoni rappresentanti del partito nonostante la loro inesperienza in posti «che contano» all’interno della struttura del Pcc. Per i vertici del partito è un segnale positivo: le riforme devono infatti coinvolgere tutti i livelli.

Giappone, i dottori dicono di alzare l’età della pensione a 75 anni

Il paese invecchia? Bene, è arrivato il momento di rivedere il concetto stesso di vecchiaia. Sono i medici del paese arcipelago a dirlo: ormai la definizione di «anziani» e quindi l’età pensionabile va innalzata di almeno 10 anni, dagli attuali 65 anni a 75. La soglia dei 65 anni è infatti considerata «anacronistica» in un paese dove oggi un terzo della forza lavoro è over-60 e ci sono più di 65mila centenari. Ci sono molte persone di età compresa tra i 60 e i 65 anni che si sentono oggi ancora nel pieno delle loro forze — dicono gli esperti — e che vanno quindi considerati come pre-anziani non come anziani nel vero senso della parola.