In Cina e Asia – Un’alternativa alla Banca mondiale

In by Gabriele Battaglia

Una banca che fa concorrenza alla Banca mondiale a guida cinese e pronta come pronti sono i suoi membri: ultimi in ordine di tempo Gran Bretagna, Italia, Francia e Germania. Problemi di uso dei soldi pubblici e finanziamenti per diverse figure istituzionali giapponesi, tra cui il presidente della Nhk. Due anni e mezzo di carcere per il barista neozelandese accusato di insulti a Buddha in Myanmar. Non si fermano le indagini in Cina sul defunto ex numero 2 della Commissione militare centrale Xu Caihou. CINA – La Banca per gli investimenti che fa concorrenza a quella mondiale

Italia, Francia e Germania seguiranno la Gran Bretagna e entreranno nella Banca d’investimenti per le infrastrutture asiatiche (Aiib). Secondo Xinhua anche Corea del Sud, Svizzera e Lussemburgo stanno valutando di entrare.
La Banca, lanciata a novembre 2014, per favorire gli investimenti in infrastrutture e telecomunicazioni, è vista come un potenziale rivale della Banca mondiale (Wb) e di quella per lo sviluppo asiatico (Adb). Sarebbero membri fondatori 26 paesi, in gran parte asiatici, che dovrebbero finalizzare l’accordo entro la fine dell’anno.

GIAPPONE – Il problema dei soldi pubblici e dei finanziamenti ai politici


Foto credit: nikkan-gendai.com

Katsuto Momii, numero 1 della NHK, la tv pubblica giapponese, è accusato di aver usato soldi delle casse dell’emittente per pagarsi pomeriggi all’insegna del golf. E ora è possibile che il governo di Tokyo stia pensando a un sostituto ai vertici della prima emittente del paese. 
Quello di Momii è solo l’ultimo caso in ordine di tempo di uso sospetto di soldi pubblici. È ancora viva nella memoria l’immagine di Ryutaro Nonomura, membro dell’assemblea della provincia di Hyogo, Giappone centrale, e del suo discorso in lacrime hanno fatto il giro del mondo come emblema di un problema più ampio della classe politica giapponese che riguarda l’uso di fondi e i finanziamenti irregolari.
Dopo le dimissioni del ministro dell’agricoltura, di recente è finito nei guai anche il ministro dell’educazione Hakubun Shimomura – fedelissimo di Abe e uomo di punta delle Olimpiadi 2020 – per aver ricevuto fondi da gruppi di supporto non registrati.

MYANMAR – Due anni e mezzo di lavori forzati per barista neozelandese: ha offeso il Buddha

Philip Blackwood era stato arrestato dalle autorità di Yangon a metà dicembre, reo di aver promosso una serata nel suo locale pubblicando un poster online che ritraeva l’immagine del Buddha corredata da cuffie da Dj. Denunciato da alcuni locali per vilipendio alla religione, stamattina è arrivata la sentenza: due anni e mezzo di lavori forzati per Blackwood e due suoi collaboratori birmani.
La sentenza si inserisce in un clima di ritorno all’autoritarismo che sta prendendo piede nell’ex Birmania, dove l’integralismo buddista per una parte del paese rappresenta la risposta all’instabilità politica e sociale. L’apertura economica del paese sta infatti coincidendo con una stagione di richieste di maggiore libertà da parte di attivisti e studenti. La risposta governativa, per ora, si è limitata alla repressione.

SINGAPORE -Si aggravano le condizioni di Lee Kuan Yuew


Foto credit: gulf-times.com

Si aggravano le condizioni di salute di Lee Kuan Yuew. Il 91enne padre e padrone della città-Stato, ideatore del capitalismo autoritario e paternalistico che la contraddistingue, è da settimane in ospedale per una polmonite. Un comunicato del governo ha annunciato l’aggravarsi della situazione a causa di un’infezione. Precedentemente, lo scorso 6 marzo, sempre lo stesso esecutivo aveva diffuso una nota per sottolineare miglioramenti. Figura controversa, Lee è considerato un modello per lo sviluppo economico di molti Paesi asiatici. Allo stesso tempo ha caratterizzato la sua politica per una stretta contro gli oppositori.

CINA – La morte di Xu e la corruzione nell’esercito

Nonostante sia morto di cancro, le indagini sull’ex vicepresidente della Commissione militare centrale non si fermeranno. Secondo il governo avrebbe confessato di aver accettato ingenti tangenti per raccomandare e promuovere le leve all’interno dell’esercito.
La sua vita è stata definita “patetica e vergognosa”. Ancora in attesa di giudizio l’ex numero 9 Zhou Yongkang, recentemente accusato, oltre che di aver accettato le solite mazzette, di usare gli organi dei prigionieri per i trapianti, attraverso pratiche non troppo ortodosse. Xi Jinping fa piazza pulita nell’esercito più grande del mondo. 

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