In Cina e Asia – Pechino: «Taiwan riconosca il principio una sola Cina»

In by Gabriele Battaglia

I titoli della rassegna di oggi:

– Pechino: «Taiwan riconosca il principio una sola Cina»
– Robotica alla cinese: Midea diventa azionista di maggioranza di Kuka
– Alto tasso di criminalità tra i left-behind children
– Allarme ambientale nel Mar cinese meridionale
– Hipster con caratteristiche cinesi
– Obama in Vietnam: via l’embargo sulle armi
– La star filippina Jaclyn Jose migliore attrice a Cannes 2016Pechino: «Taiwan riconosca il principio una sola Cina»

Pechino vuole un riconoscimento urbi et orbi del consenso raggiunto nel 1992 con Taipei riguardo l’esistenza di «una sola Cina». Pena la sospensione della regolare comunicazione tra le autorità dei due paesi. All’indomani del giuramento di Tsai Ing-wen quale nuovo presidente di Taiwan, il portavoce dello State Council’s Taiwan Affairs Office (TAO), l’agenzia cinese incaricata di gestire i rapporti attraverso lo Stretto, ha dichiarato che gli scambi tra i rispettivi governi sono vincolati all’osservanza al consenso del 1992. Nel 2014 il Tao e il suo omologo taiwanese Mainland Affairs Council hanno stabilito una hotline per dirimere le varie controversie. Ma, secondo la stampa cinese, il discorso inaugurale tenuto da Tsai è troppo «ambiguo ed evasivo», e necessita di essere rettificato perché la cooperazione tra le due Cine possa continuare regolarmente.

Robotica alla cinese: Midea diventa azionista di maggioranza di Kuka

Midea, uno dei giganti cinesi degli elettrodomestici, ha lanciato un’offerta cash per diventare azionista di maggioranza di Kuka, l’azienda leader in Germania nel settore della robotica industriale. Con l’offerta (pari a 115 euro per azione) Midea mira a diventare uno dei principali azionisti di Kuka, portando il suo pacchetto azionario ad almeno il 30 per cento rispetto all’attuale 13,5 per cento.

«Midea vuole costruire fabbriche automatizzate che utilizzino meno lavoratori e più apparecchiature intelligenti, nel momento in cui la popolazione in età lavorativa in Cina sta diminuendo e il costo della manodopera continua a crescere» ha spiegato a Bloomberg Juliette Liu, analista di Yuanta Securities Co. «L’azienda intende utilizzare Kuka per affermare il suo dominio nel campo della robotica industriale in Cina». Intanto a Kunshan, nel Jiangsu, 600 compagnie stanno progettando tagli del personale per ridurre i costi del lavoro puntando proprio sulla robotica.

Alto tasso di criminalità tra i left-behind children

Secondo uno studio dell’Università di Pechino, la mancanza di affetto e di valori sociali sono alla base dell’alto tasso di criminalità registrato tra i left-behind children, i bambini abbandonati a loro stessi da quei genitori costretti a lasciare i villaggi rurali per trovare un impiego come lavoratori migranti lontano da casa. La ricerca rivela che il 17 per cento dei 1200 casi di criminalità analizzati coinvolge proprio questi bambini, che ammontano a circa 60 milioni.

Negli ultimi anni, il problema dei left-behind children ha conquistato l’attenzione internazionale in seguito ad alcuni casi di cronaca piuttosto eclatanti, come la morte di quattro fratellini avvenuta per l’ingerimento di pesticidi nella povera provincia del Guizhou. Per il governo cinese si tratta di una delle tante distorsioni da correggere emerse dal vecchio piano di urbanizzazione che ha attratto milioni di migranti nelle grandi città.

Allarme ambientale nel Mar cinese meridionale

Il Mar cinese meridionale non è soltanto a rischio guerra marittima tra Cina e vicini. Secondo quanto rivelato al The Paper da un funzionario del ministero della Protezione Ambientale cinese, questo tratto di mare ha perso l’80 per cento del corallo e il 73 mangrovie rispetto ai livelli degli anni Settanta. Responsabili sono le «intense attività umane» e il «riscaldamento globale».

Mentre negli ultimi due anni l’allarme era già stato dato da organizzazioni internazionali, questa sembra la prima volta che il riconoscimento del problema arriva direttamente dal governo cinese. Anche se difficilmente porterà ad un’inversione di tendenza. Di oggi la notizia che Pechino sta progettando una stazione d’attracco per una nave (munita di droni e robot sottomarini) destinata ad operazioni di salvataggio presso le isole Spratly contese tra Vietnam, Filippine, Cina, Malaysia, Taiwan e Brunei.

Hipster con caratteristiche cinesi

Si chiamano Wenqing, amano l’arte, la letteratura, il cinema indipendente. Vogliono una vita benestante ma anche appagante spiritualmente. Gli hipster cinesi, a differenza degli omologhi occidentali (appartenenti alla middle class suburbana), in genere devono lavorare duro per riuscire a ottenere un benessere economico sufficiente a coltivare i loro interessi. Ad accomunarli è la scelta di lasciare un impiego ben retribuito nelle caotiche megalopoli cinesi per cercare una vita più tranquilla in provincia, dove l’aria è meno inquinata, il cibo più sicuro e dove riescono a trovare consimili disposti a condividere i loro interessi culturali. Spesso, tuttavia, questa scelta sconfina in un’utopia.

Dopo aver aperto caffetterie letterarie, enoteche e altra attività – mirate soprattutto ad attrarre turisti in arrivo da quei grandi centri che loro stessi avevano abbandonato – l’incapacità di sostenersi economicamente li costringe a tornare indietro.

Obama in Vietnam: via l’embargo sulle armi

È atterrato domenica ad Hanoi diventando il terzo presidente americano a visitare il Vietnam dopo Clinton e Bush (2006). L’intento è duplice: da una parte gli Stati Uniti ambiscono ad arricchire la cerchia dei paesi amici in funzione anti-cinese – c’è grande attesa per la revoca totale dell’embargo sulle armi legato in parte ai progressi sul fronte dei diritti umani; dall’altra puntano al Vietnam come mercato di sbocco per il made in Usa, sulla base delle previsioni che vedrebbero la popolazione locale, nel 2020, raddoppiare i livelli del 2014. Una volta entrata in vigore, la Trans-Pacific Partnership (TPP) dovrebbe lasciar cadere anche le varie tariffe commerciali che al momento pesano sugli scambi bilaterali.

Obama proseguirà in settimana per il Giappone dove prenderà parte al summit del G7 e visiterà Hiroshima, primo presidente a mettere piede nella città vittima della bomba atomica.

La star filippina Jaclyn Jose migliore attrice a Cannes 2016

La star filippina Jaclyn Jose ha vinto il premio come migliore attrice al festival di Cannes 2016 per la sua interpretazione in Ma’ Rosa di Brillante Mendoza. L’attrice, di madre filippina e padre americano, è nota soprattutto per i premi prestigiosi vinti in patria e la versatilità con cui ha recitato in soap opera, commedie, film horror e film drammatici.

Tuttavia, Jose non ha nascosto le difficoltà incontrate in Ma’ Rosa dove ha dovuto impersonificare il ruolo della matriarca che si carica sulle spalle tre figli, un marito e tutta la fatica della povertà condivisa dentro un sobborgo-casba di Manila. Nel suo emporio Ma‘ Rosa gestisce un piccolo traffico di stupefacenti.