In Cina e Asia — Nuovi dazi contro la Cina: Pechino annuncia rappresaglia

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La nostra rassegna quotidiana


Nuovi dazi contro la Cina: Pechino annuncia rappresaglia

La Cina prenderà contromisure alle nuove tariffe annunciate da Trump su 50 miliardi di prodotti industriali e hi-tech importati dalla Cina, in quella che si preannuncia una escalation della guerra commerciale tra i due paesi. La mossa è pensata per rispondere ai furti di proprietà intellettuale e trasferimenti forzati di tecnologia imputati da Washington a Pechino. La Cina annuncia rappresaglie sui prodotti di importazione dagli States e chiede al mondo attraverso i suoi rappresentanti negli organi internazionali di unirsi contro il protezionismo americano. Nei giorni precedenti, beni come carne di maiale e frutta secca erano stati colpiti. La guerra commerciale tra le prime due economie mondiali potrebbe lasciare strascichi di incertezza sui mercati finanziari. E anche in America tra i gruppi di pressione legati all’imprenditoria, e spaventati dai furti di proprietà intellettuale, ci si chiede se l’approccio dei dazi sia quello giusto.

Lo Xinjiang blocca i progetti pubblici

La regione più vasta della Cina, lo Xinjiang, nell’estremo ovest del paese di mezzo, ha deciso di sospendere tutti i progetti di sviluppo finanziati con soldi pubblici. In particolare, l’attenzione delle autorità della regione si concentrerà sui progetti partiti dopo gennaio 2017, per capire se effettivamente esistono le coperture adeguate. Se queste non dovessero esserci, i progetti saranno abbandonati. Meglio una crescita rallentata che accrescere il debito a dismisura fanno sapere dalla commissione per la pianificazione economica del governo regionale. È insomma la fine di un modello di sviluppo basato sull’espansione del debito pubblico per finanziare, soprattutto, la costruzione di infrastrutture. Una direttiva che arriva direttamente da Pechino, dove Xi Jinping indica la strada del controllo del rischio finanziario. Le stesse banche di stato hanno ricevuto direttive dal ministero dell’economia tese a scoraggiare i prestiti alle amministrazioni locali. Lo sforzo potrebbe ripagare: secondo gli economisti il debito cinese — in gran parte causato dall’indebitamento dei governi locali e stimato dalle cifre ufficiali al 36 per cento del Pil — dovrebbe stabilizzarsi.

Kim si scusa con i giornalisti lasciati fuori dal concerto K-Pop di Pyongyang

In quello che forse è un gesto senza precedenti, un funzionario di alto livello del regime nordcoreano avrebbe chiesto scusa a un gruppo di giornalisti lasciati fuori da un concerto di musica pop sudcoreana che si è tenuto domenica nella capitale del Nord. Dopo le proteste ufficiali di Seul, Kim Yong-chol, uno dei vertici dei servizi di intelligence nordcoreani, si sarebbe recato nell’albergo di Pyongyang dove soggiornavano i giornalisti per chiedere loro scusa dell’errore. Colpa, spiega l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, dello zelo delle guardie del corpo di Kim Jong-un. In un paese dove non esiste libertà di stampa, è raro che un vertice dello stato chieda scusa per aver impedito a dei giornalisti l’accesso a un evento pubblico. In questo caso, e nel clima di distensione tra le due Coree di queste settimane, era forse importante dare un ulteriore segno di distensione. Domenica lo stesso Kim era presente alla kermesse, commosso, si dice, dall’entusiasmo del suo popolo per l’evento. Il leader nordcoreano avrebbe anche incontrato gli artisti al termine del concerto.

Malaysia, aumento stipendio dipendenti pubblici prima delle elezioni

Il primo ministro malaysiano Najib Razak ha promesso un aumento di circa 360 euro in busta paga ai funzionari pubblici. È questa la nuova mossa del capo del governo di Kuala Lumpur coinvolto in numerosi scandali di corruzione per assicurarsi un nuovo mandato a pochi giorni dall’annuncio di nuove elezioni. L’aumento potrebbe entrare in vigore già da luglio di quest’anno. La mossa va incontro alle numerose richieste che arrivano dalla società civile di adeguare i salari all’aumento del costo della vita. Il voto dei dipendenti pubblici, circa 1,6 milioni, pesa, secondo le statistiche, molto. L’ultimo aumento di stipendio per i dipendenti pubblici fu nel 2012 alla vigilia di una tornata elettorale che portò alla conferma al vertice dello stesso Najib.