In Cina e Asia – Naufragio Stella d’Oriente: le vittime salgono a 18

In by Gabriele Battaglia

Trascorse ormai 40 ore dall’affondamento del traghetto Stella d’Oriente sullo Yangtze. Potrebbe essere la più grande catastrofe navale della Cina moderna. Nuova legge sulle Ong in Cina. Cinque giorni di esercitaizioni dell’Esercito popolare di liberazione al confine con il Myanmar. Hackerato il sistema informatico di gestione delle pensioni in Giappone con il governo Abe costretto a correre ai ripari. L’India contro i noodles istantanei Maggi, distribuiti da Nestlé. CINA – Traghetto affondato
Sono ormai trascorse 40 ore dall’affondamento della “Stella d’Oriente” e le speranze di trovare altri superstiti si assottigliano. Per ora siamo a 14 sopravvissuti accertati. Sono invece 18 le vittime accertate al momento, rivela Reuters.
Potrebbe trattarsi del più grande disastro navale della Cina moderna, con oltre quattrocento vittime. Il presidente Xi Jinping ha dato istruzioni ai principali organi dello Stato per affrontare l’emergenza. Il premier Li Keqiang è accorso sul posto e ha richiamato tutte le persone coinvolte nei soccorsi a fornire "aggiornamenti chiari  e a scadenze regolari"
Sulle cause dell’incidente, il servizio meteorologico cinese conferma che un tornado ha colpito quell’area all’ora dell’affondamento ma è ancora presto per stabilire un rapporto di causa effetto. Dati satellitari rivelano che la nave ha invertito la sua rotta di circa 108 gradi alle 09:20 di sera e ha continuato poi a navigare per circa 10 minuti prima di rovesciarsi. Qui il nostro update.

CINA – Nuova legge sulle Ong
Due articoli paralleli, del NYT e del FT, criticano la nuova legge cinese sulle Ong straniere, la cui prima bozza è discussa in questi giorni. La legge prevede che il settore sia regolato dal ministero della Sicurezza Pubblica e, oltre a imporre una trafila burocratica spesso insostenibile per le Ong che intendono operare in Cina (bisogna per esempio trovarsi uno “sponsor cinese” per essere legali), prevede incriminazioni penali in caso di violazioni. Il contesto in cui si inserisce, secondo i media anglosassoni, è quello della campagna contro “le forze ostili straniere” lanciata dal “documento numero 9”, un memorandum interno al Partito che due anni fa metteva in guardia contro alcune idee occidentali denominate “le sette innominabili”. Il governo cinese ha invitato la società civile a “commentare pubblicamente” il disegno legge fino al 4 giugno che, per inciso, è pure la ricorrenza di Tian’anmen.

CINA – Esercitazioni al confine con Myanmar

Foto credit: indianexpress.com

L’Esercito popolare di liberazione ha cominciato cinque giorni di esercitazioni al confine con Myanmar. Si pensa che le manovre abbiano lo scopo di inviare un messaggio al governo birmano, affinché contenga la rivolta etnica dei Kokang dalla propria parte del confine. Negli ultimi mesi, bombe vaganti sganciate per sbaglio da caccia birmani hanno causato vittime cinesi e migliaia di profughi hanno attraversato il confine per riparare nella provincia cinese dello Yunnan.
Fonti ufficiali dicono che il governo di Myanmar è stato avvertito delle esercitazioni.

GIAPPONE – Sistema pensioni hackerato, il governo Abe rischia
Il sistema informatico di gestione dei dati del servizio pensionistico giapponese è stato hackerato: i dati di oltre un milione di persone (nomi, data di nascita, indirizzi, numeri di identificazione) sono stati rubati. Il governo ha già annunciato un’indagine sull’accaduto, ma — spiega il capo segretario di gabinetto Yoshihide Suga — non pensa di far dimettere il ministro del welfare. Il partito democratico (principale partito dell’opposizione) ha annunciato che non parteciperà alle prossime discussioni parlamentari su disegni di legge. E Shinzo Abe torna con la memoria a sette anni fa, quando uno scandalo sulle pensioni travolse il suo primo governo. Con un’età media della popolazione tra le più alte del mondo, le pensioni rimangono argomento politico delicato.

INDIA – Scoppia il caso “Maggi”, Nestlé nel mirino delle autorità

Foto credit: wsj.com

I popolarissimi noodles istantanei Maggi, prodotti e distribuiti in India da Nestlé, sono al centro di un caso legato alla sicurezza alimentare nel subcontinente. Alcuni campioni di Maggi testati nei giorni scorsi dai laboratori della Food and Drugs Administration Authority indiana sono risultati contenere glutammato, additivo molto comune specie in estremo oriente, nonostante l’etichetta dei Maggi indichi chiaramente “prodotto senza glutammato”, in aggiunta a “grandi quantità” di piombo.
Nestlé India si difende garantendo che i prodotti della multinazionale sono in linea con le regolamentazioni in materia vigenti nel paese, mentre la polemica sta coinvolgendo anche le star di Bollywood che hanno prestato il proprio volto alle pubblicità di Maggi – tra gli altri, Amitabh Bachchan – che potrebbero essere chiamate a risarcire i consumatori per il reato di pubblicità ingannevole. In via precauzionale, le autorità del Kerala hanno bloccato la vendita di Maggi in tutti i 1200 punti vendita gestiti dallo stato. 

[Foto credit: news.cn]