In Cina e Asia – Attacco stazione Guangzhou, nove feriti

In by Gabriele Battaglia

Sono nove i feriti in un attacco all’arma bianca alla stazione di Guangzhou, un episodio che ricorda i tre attacchi dell’anno scorso a Guangzhou, Kunming e Shenzhen. Il budget militare cinese cresce solo del 10 per cento, segno che si punterà di più sulla "qualità". Interpretare il linguaggio di Li Keqiang. CINA – 9 feriti in un attacco alla stazione di Guangzhou [in evoluzione]
Nove persone sono rimaste ferite in un attacco all’arma bianca nella stazione ferroviaria di Guangzhou, la metropoli manifatturiera sul delta del fiume delle Perle. Dei due aggressori, uno è stato abbattuto dalla polizia, l’altro è stato fermato.
Nella stessa stazione, un attacco simile aveva lasciato sei feriti nel maggio dello scorso anno, mentre ad aprile era stata la stazione della vicina Shenzhen a vivere un evento analogo. Ma l’attacco fa correre la mente soprattutto all’attacco terroristico Kunming di un anno fa, che ha lasciato 29 morti. 

CINA – Budget militare

La crescita annunciata da Li Keqiang del budget militare per il 2015 è “solo” del 10 per cento, contro il 12 dell’anno scorso, la più bassa degli ultimi cinque anni (tuttavia si tratta dell’ennesima crescita a doppia cifra, orma superiore alla crescita del Pil). È l’applicazione del “nuovo normale” alle forze armate: meno quantità e più qualità.
L’esercito più grande del mondo è al centro di una grande trasformazione, dove si compenatrano gli investimenti tecnologici e la campagna anticorruzione che ne decapita i vertici.

CINA – Il linguaggio di Li

Parola del giorno: “renxing”, tradotto in inglese come “self-willed” (in un primo momento, “capricious”) e che in italiano potremmo tradurre come un mix tra “ostinato” e “presuntuoso”. È così che il premier cinese Li Keqiang ha definito, in negativo, il potere. “Chi ha potere non deve essere renxing”, ha detto nel suo Rapporto sul lavoro del governo in apertura del Congresso Nazionale del Popolo, riprendendo il termine già utilizzato lunedì dal portavoce della Conferenza politica consultiva e mandando in crisi i traduttori.
Curiosamente, nel testo ufficiale tradotto in inglese la parola scompare e si rende il concetto con “va da sé che il potere non dovrebbero essere detenuto senza buona ragione”, ma quell’ostinato/presuntuoso è diventato il termine più battuto sulla Rete cinese, che ben lo conosce. È da lì che infatti proviene per spiegare la caratteristica fondamentale dei nuovi ricchi cinesi. Il fatto che Li Keqiang usi un termine nato in rete lo allontana dal consueto grigiore burocratico del potere cinese, un’operazione di marketing politico che può piacere a molti, ma non a tutti: il dissidente Hu Jia, per esempio ha scritto sul suo account Twitter che, in un vero Stato di diritto, nessun leader si sarebbe permesso di usare quel termine e trattare il proprio popolo come una massa di scolaretti.

PAKISTAN – Scuole intitolate alle vittime di Peshawar

Sono almeno 107 le scuole pakistane che saranno intitolate alle vittime dell’assalto talebano dello scorso 16 dicembre in un istituto di Peshawar, frequentato dai figli di componenti dell’esercito.
Di queste 60 scuole sono proprio nella città di Peshawar. L’iniziativa punta a cementare la memoria della tragedia.
Nell’assalto furono uccisi in 142 tra studenti e insegnanti. La strage aveva spinto il governo di Islamabad ad intensificare gli sforzi contro i turbanti neri e i gruppi radicali. Dopo i fatti di dicembre nel Paese dei puri è iniziata anche una campagna di addestramento all’uso delle armi per maestri e insegnanti. Genitori e parenti delle vittime si sono detti soddisfatti dell’iniziativa, nonostante alcuni, contattati dalla Bbc, lamentino di non essere stati avvisati.

FILIPPINE – I poveri del tifone Haiyan

Il passaggio del supertifone Haiyan, che nell’autunno del 2013 investì le Filippine, ha portato al 25,8% il numero di cittadini che vivono in condizioni di povertà. A poco è servita la crescita economica del Paese.
Un anno prima del passaggio di Haiyan, che fece almeno 7.350 morti, la percentuale di filippini che potevano essere considerati poveri era attorno al 24,6%. Per il governo rientra in questa fascia una famiglia di cinque persone che vive con circa 8.700 pesos al mese, ossia 270 dollari.

[Foto credit: bbc.com]