Il Texas cinese

In by Simone

“Ordos” è un nome tutt’altro che cinese, in lingua mongola significa infatti “serie di palazzi”. Ha una popolazione di più di un milione e mezzo di abitanti, per oltre l’ottanta per cento di etnia han. La città si trova nella parte meridionale della Regione Autonoma della Mongolia Interna, non lontano dal confine con la Provincia dello Shanxi.

Ordos è  famosa in Cina per avere un reddito pro capite da capogiro, secondo solo a Shanghai. Data la folta presenza di paperoni in un’area così deserta, ad Ordos è stato affibbiato il soprannome di “Texas cinese”.

Ma questa è  la “vecchia Ordos”. Quella nuova l’hanno tirata su in appena cinque anni, progettata per accogliere un milione di persone. Il problema è che al momento è ancora disabitata. Una sorta di città fantasma. Senza fantasmi però.

I prezzi sono infatti troppo alti. Per ora ci vivono soltanto i lavoratori migranti, che le case le costruiscono ma non le abitano. 

Secondo un servizio di Al Jazeera dello scorso novembre, il progetto del governo era quello di dare uno stimolo economico, sviluppare il PIL della zona: più si spende (ovvero investe in costruzioni ed infrastrutture) e più il PIL sale. “Costruire” come parola d’ordine. Ed è quello che effettivamente hanno fatto i funzionari del posto. Risultato? Quartieri e quartieri di case vuote, disabitate. Ma già vendute. Molti cinesi non si sono fatti sfuggire l’opportunità di utilizzare i propri capitali, comprando case semplicemente per avere un investimento sicuro e “un posto dove lasciare i propri soldi”. 

Appena trenta chilometri dividono “il progetto urbano” alla vecchia città di Ordos, ma la popolazione ancora non si decide a “traslocare”, per una evidente mancanza di economia in termini di lavoro e attività. Aspettano tempi migliori.

[foto da http://www.ordos.gov.cn]