Il ‘sogno cinese’ visto da Forchielli

In by Simone

Alberto Forchielli è socio fondatore del più grande fondo di private equity sino-europeo. Ha recentemente lascato la Cina per trasferirsi a Boston. Pensa che i cinesi siano ormai diventati troppo "arroganti", che portino delinquenza con i loro investimenti e che bisogna evitarli il più possibile. Nonostante il mercato cinese sia oggi impossibile da ignorare. L’intervista di China Files.
Socio fondatore di Mandarin Capital Partners, Alberto Forchielli ha studiato a Bologna e a Harvard. Ha lavorato alla Banca mondiale e a quella europea ed è stato responsabile di Finmeccanica per l’area Asia-Pacifico. Ha fondato Sourcing Solutions – società che offre soluzioni industriali alle aziende italiane in Cina – e Osservatorio Asia, centro di ricerche non-profit.

Il Mandarin Capital Partners è il più grande fondo di private equity sino-europeo. I suoi principali sponsor sono Intesa Sanpaolo, China Development Bank e China Exim Bank. Ha il 40 per cento  della prima agenzia di rating cinese in Europa, che ha contribuito a fondare. Si tratta di Dagong, che ha scelto Milano per aprire la sua prima sede europea. Lo raggiungiamo via telefono nella sua casa di Boston per chiedergli cosa significhi nella sua esperienza fare impresa in Cina oggi .

Il “sogno cinese” [slogan della nuova presidenza Xi Jinping] è un discorso fortemente anti-straniero. Il clima di emarginazione rispetto alle aziende straniere è avvilente. Inoltre ci sono alcuni mercati in contrazione.

Ma cosa è cambiato?
I cinesi sono diventati arroganti. Dopo la crisi del 2008 di Wall Street, dopo le Olimpiadi, dopo la crisi dell’Euro si sentono i padroni. Hanno disatteso la maggior parte degli accordi presi in sede Wto: quello sulla protezione intellettuale e quello sul libero accesso al mercato. Non hanno mai firmato l’accordo sul pubblic procurement e non hanno diminuito la presenza pubblica nell’economia. Un disastro totale di cui tutti si pentono. Sia in Europa che negli Stati Uniti. Allora si credeva che attraverso l’integrazione commerciale la Cina si sarebbe aperta anche politicamente e istituzionalmente. Non è stato così. Le colombe Usa, Bill Clinton in testa, sono state smentite dai fatti e ora l’atteggiamento della politica e dell’opinione pubblica statunitense è fortemente anti cinese.

Ma i loro investimenti ci fanno comodo…
Vogliono esportare la loro mancanza di etica, vogliono imporre al resto del mondo la loro assenza di regole. I cinesi portano con sé delinquenza, corruzione e disprezzo per la dignità umana. Vedi Prato: fanno un macello e mandano a casa tutti i soldi… Che rimane a Prato? Nulla! Solo macerie, schiavitù del lavoro e – ogni tanto – qualche cadavere nei campi. Guarda Suntech in Puglia. Hanno massacrato Brindisi. Se questi sono gli investimenti cinesi, per me possono anche rimanere a casa loro.

E a casa loro che tipo di difficoltà pratiche trovate?
Che sono dei delinquenti e il governo cinese li copre e spesso collude per interessi propri.

Di certo lei è diretto…
Non esiste lo stato di diritto: ti stringono la mano e poi ti fregano. Il fatto che purtroppo ci sia una forte concentrazione di settori criminali coperti dal governo rende il business molto difficile. La gente che lavora in Cina non lo può ammettere perché deve vendere. Le aziende hanno paura: hanno fatturati e budget [da proteggere].

Ma anche voi avete investimenti di banche cinesi nel Fondo Mandarin…
Sì, ma con me non han problemi, hanno paura di me. So troppe cose. Non ce la fanno, capito? Poi ormai vivo in America. Mi è stato consigliato di ritirarmi momentaneamente dalla Cina e di non andare in Italia, perché il governo italiano non è considerato affidabile. Sanno benissimo cos’ho in mano, li ho preavvertiti di tutto prima della mia intervista. Ma credono di essere più furbi, credono di aver più potere di tutti e di poter prendere il resto del mondo per i fondelli. Fanno finta di non capire, o adducono giustificazioni infantili…

Ma quelle sulla Suntech? O quella su Prato?
…Ho messo a posto tutta una serie di partite in un’intervista sola. Quell’intervista era strumentale, si son cagati sotto! Io posso parlare alla stampa per i prossimi cinque anni. Ho documenti scritti, che posso presentare al Congresso americano per spostare l’asse del dibattito occidentale sul ruolo della Cina nel mondo.

Dice che gli imprenditori che lavorano in Cina non possono parlare, ma magari sono semplicemente all’oscuro?
Ma lo sanno… Pagano stecche in continuazione e sono sempre sotto ricatto. La domanda è: perché gli imprenditori non possono parlare? Sono tutti minacciati. Non bisogna fare arrabbiare il governo cinese, non bisogna dire niente di sbagliato…  Le imprese straniere subiscono furti di tecnologia senza protestare per paura di essere cacciate dal mercato o boicottate. Questo vale anche per le grandi multinazionali occidentali. Non solo per le piccole imprese italiane. Questo è il ricatto esplicito e implicito a cui sono soggetti tutti gli imprenditori stranieri in Cina.

E gli Stati Uniti?
Mah… degli Stati Uniti hanno rispetto perché vogliono investire in quel mercato a tutti i costi, e altrimenti non li fanno entrare.

L’Europa?
L’Europa è divisa. L’Europa è il campo di battaglia perché siamo tutti mendicanti.

Il mercato che si sta aprendo in Cina è impossibile da ignorare?
Questo purtroppo è un dramma: in Cina bisogna lavorare. Ma senza aspettative a lungo termine perché prima o poi ti fottono e privilegiano un’azienda cinese. Nessuno straniero può pensare di mantenere una posizione di leadership in Cina sul lungo periodo. I cinesi non lo consentiranno mai.

Quali sono i tuoi consigli per chi vuole far business in Cina? Per un’azienda, diciamo, di medie dimensioni?
Metterci meno soldi possibile, non fare joint venture con aziende cinesi. E fare in Cina solo quello che è strettamente legato al mercato cinese.

Non vedi speranze nelle riforme prospettate da questo nuovo governo?
Questo governo lo vedo dritto in questa direzione. Il “sogno cinese” significa proprio questo: aprirsi, conquistare e rimandare a casa i conquistatori.

[Abbiamo intervistato Alberto Forchielli il 6 febbraio 2014 per Pagina99]