Il Nido: quale futuro?

In by Simone

In tempi di ristrettezze economiche in Cina, anche il “Nido d’uccello”, lo stadio simbolo delle passate Olimpiadi, è alla ricerca di un nuovo impiego. Per il colosso la crisi è però già di lunga data: calato il sipario sui giochi i gestori sono da mesi alla ricerca di riconversioni redditizie per l’infrastruttura più costosa della storia delle Olimpiadi.
Realizzare cotanto simbolo di grandezza, più di 100 mila tonnellate d’acciaio per un’area di 258 mila metri quadri e 91 mila posti a sedere, è costato alle casse del governo cinese oltre 450 mln di dollari. E ben vengano i 10 mila atleti da 200 paesi, con 389 mila turisti al seguito, ma una volta passati i due mesi di Olimpiadi e Paralimpiadi, il difficile viene ora, in tempi normali, per assicurare al “Nido” un flusso di entrate. La compagnia che ha in gestione l’infrastruttura, la semi statale CITIC Consortium Stadium Operation Co. Ltd, ha previsto di recuperare l’investimento iniziale in 30 anni, il periodo in cui la detiene in concessione. Secondo gli ottimistici piani, lo sfruttamento dello stadio come meta turistica e la riconversione in usi non ancora troppo chiari dovrebbe fruttare a CITIC 30 milioni di dollari l’anno. Ciò servirebbe almeno per coprire le spese di manutenzione e gestione, se non per generare profitto.

Attualmente lo stadio è soltanto un’attrazione turistica. Ogni giorno registra un afflusso di 10 mila visitatori, e nei primi giorni di apertura, a ridosso delle festività della fondazione della Repubblica il 1 ottobre, ha registrato più turisti che la storica Città Proibita (283 mila dello stadio contro 212 mila dell’antica sede dell’imperatore in una settimana) . Il prezzo da pagare, per i milioni che si recano nella capitale a giochi finiti e che ha sognato di mettere piede nel “Nido” intravisto dagli  schermi delle televisioni, non è decisamente dei più scontati. La CITIC ha fissato il costo del biglietto d’ingresso a 50 yuan (circa 5 euro), senza prevedere riduzioni per anziani e studenti, in una mossa che ha destato le critiche dei visitatori che lo giudicano sproporzionato rispetto al reale contenuto dell’attrazione. In realtà più che camminare lungo gli spalti o a bordo campo, farsi fotografare sul podio o travestirsi da atleti della nazionale prima di prendere d’assalto la boutique dei souvenir, il sito non ha molto da offrire. E forse è anche questo che spaventa i gestori, passata l’euforia dei giochi e realizzato il valore dello stadio adibito a monumento nazionale, il turismo non può certo essere l’unico modo per far fruttare l’investimento.

Ma finora non si sono visti interessati. Un po’ per il costo, certamente proibitivo dell’avere in affitto il “Nido”, un po’ per la riconversione non evidente a cui è sottoposto uno stadio, da ottobre al Bird’s Nest non è successo ancora nulla. La squadra di calcio locale, il Guo’an, che potrebbe essere l’usufruente più naturale, non ha né le risorse finanziarie né le capacità tecniche o le ambizioni sportive per poter aspirare a tanto. Gli spettacoli artistici tardano anch’essi a venire. Ufficialmente solo un’opera di Puccini è prevista per il prossimo mese di agosto, l’8, per celebrare l’anno passato dalla celebre apertura. Per il resto CITIC ha fatto sapere all’agenzia AP che 5 eventi sono già confermati per i mesi a venire e 5 altri sono in trattativa, senza specificare di cosa si tratti né i tempi. La Lega Calcio italiana ha annunciato che lo stadio olimpico di Pechino la prenderà lei, ad agosto, per disputare l’edizione 2009 della Super Coppa Italia.

Il  “Nido” non è però l’unica infrastruttura ultra costosa che ha dato adito a polemiche. Alcuni anni fa un destino simile è toccato al Millennium Dome di Greenwich, a Londra. L’imponente tendone che ospitò la mostra Millennium Experience a celebrare l’ingresso nel 2000, è stato nell’occhio del ciclone per anni, per essere costato una cifra spropositata (1,2 mld di sterline) mai recuperata, ed essere stato malamente amministrato. Per il colosso cinese, almeno, l’orgoglio nazionale e il naturale freno alle critiche serviranno a dare sollievo laddove non arriverà il renminbi.

[* pubblicato da Apc Cina]