Si è aperto il Forum di Boao, l’evento annuale che riunisce capi di governo, businessmen e accademici di tutto il mondo. Il tema sarà lo sviluppo sostenibile in Asia. Manca Xu Ming, magnate cinese arrestato per corruzione subito prima di partire. E guarda caso Xu era legato a Bo Xilai.È la Davos asiatica: sulla stampa cinese del 2 aprile, in clima festivo data la celebrazione della giornata dei morti, lo spazio è riservato al vice primo ministro cinese Li Keqiang – dato come probabile futuro premier del paese – e alla sua partecipazione alla cerimonia di apertura della riunione annuale 2012 del Forum di Boao per l’Asia.
I tre giorni di forum su temi rilevanti come la crisi di debito della zona euro, l’occupazione e la crescita, la riforma del sistema monetario internazionale e la svolta strategica della produzione asiatica tengono banco, collegando le discussioni anche alla politica interna: un businessman vicino all’epurato Bo Xilai, infatti, sarebbe agli arresti domiciliari.
Doveva partecipare al forum, ma pare gli sia stata impedita la presenza: la caduta dell’ex boss di Chongqing continua, mischiandosi ad affari interni e, ora, anche internazionali.
“Tra i partecipanti alla sessione annuale del Forum ci sono il primo ministro italiano Mario Monti, il primo ministro del Kazakistan Karim Masimov, quello pakistano Yousuf Raza Gilani, il vicepresidente iraniano Mohammad-Javad Mohammadizadeh, il vice primo ministro della Thailandia Kittiratt Na-Ranong e il vice primo ministro vietnamita Hoang Trung Hai”.
Il Global Times dedica la sua apertura del 2 aprile al forum di Boao: “più di duemila capi di governo, businessmen e accademici provenienti da tutto il mondo parteciperanno all’incontro il cui tema quest’anno è L’Asia nel mondo che cambia: verso uno sviluppo sano e sostenibile”.
Xu Ming, un uomo d’affari della società chimica privata Dalian Shide Group nonché presidente della squadra di calcio della città di Dalian, doveva recarsi a Boao.
Secondo un rapporto della Phoenix Tv, però, all’ultimo momento avrebbe cancellato il viaggio. Poco dopo è rimbombata la notizia di un suo arresto.
Secondo una rivista economica, affiliata con l’ufficiale Xinhua, sabato scorso l’uomo d’affari sarebbe stato messo sotto controllo “per il presunto coinvolgimento in “casi economici", un eufemismo comune per indicare un caso di corruzione”.
Xu Ming non è un uomo d’affari qualunque. La sua ascesa e il suo impero economico sarebbero infatti legate a doppio filo con Bo Xilai, l’ex leader del Partito comunista di Chongqing che fu sindaco di Dalian – a lungo considerata come base di potere di Bo – tra il 1993 e il 2001.
Nel 2003 si erano inoltre diffuse le voci secondo le quali Xu fosse il genero di Wen Jiabao, a giustificazione del successo imprenditoriale dell’uomo d’affari. Le voci erano state poi smentite prima dell’allora congresso nazionale del popolo.
Nominato da Forbes come l’ottavo uomo più ricco in Cina nel 2005, Xu ha fondato Shide – azienda che produce macchinari e prodotti petrolchimici – nel 1992.
Poi il gruppo ha acquistato un club di calcio nel 2000 e si è esteso nella finanza e nel settore delle cure mediche, assicurazioni ed elettronica.
La sua filiale Shide Plastics Industry è la più grande azienda produttrice mondiale di materiali in Pvc. Xu e il suo collega tycoon Wan Jianming avrebbero corrotto funzionari del governo per aiutare Bo Xilai quando era sindaco della città in cambio di affari lucrosi.
[Scritto per Lettera 43; Foto Credits: news.xinhuanet.com]