Better City, better life è lo slogan dell’expo di Shanghai, ma l’innovazione italiana va oltre: in un flusso di bit ed emozioni, tecnologia e voci reali, ecco la Sensitive City. Nel padiglione italiano c’è un antro avvolto da schermi lungo i muri, in cui voci, volti e corpi camminano a grandezza naturale, di fronte al pubblico ammaliato. Con un semplice tocco della mano si può fermare il corpo che ci scorre di fronte e sentire raccontare una storia, mentre sullo sfondo si va disegnando una mappa che catapulta nel luogo geografico dal quale il racconto proviene. I cinesi ne vanno matti, tentando in ogni modo di fermare le immagini, creando piccole code e richiedendo un po’ di pazienza per poter ascoltare tutti i racconti presenti.
Ogni corpo e volto sullo schermo, infatti, possiede una storia e insieme alle altre ne formano una più generale, multiforme e ogni volta diversa. La Città dell’Uomo, il nome del padiglione italiano a Shanghai, incontra la tecnologia e l’innovazione nostrana, trasformando una passeggiata in mezzo agli schermi e alle immagini, in una lunga storia di emozioni. Una città che sa di mappa relazionale, capace di mischiare le arti grafiche, le video installazioni, la tecnologia d’avanguardia e la poesia, attraverso i racconti dei giovani, degli anziani che disegnano le loro traiettorie personali, diverse, sullo sfondo delle città scelte come culla delle parole.
In questo modo anche i cinesi possono vivere e percorrere la propria città, in un’esperienza personale all’interno del padiglione italiano dell’expo 2010 di Shanghai, assaporando luoghi meno famosi di quelli più conosciuti in Cina: Lucca, a rappresentare il silenzio, perché il suo centro è stato chiuso da tempo alle auto, Trieste, la città del vento che arriva improvviso e persiste, Chioggia a rappresentare l’acqua, Siracusa concentrata a offrire scampoli di luce e oscurità, Spoleto, territorio composito e vario e Matera a rappresentare il vuoto. Da ogni area prescelta tante persone, chiamate a raccontare aneddoti, storie, canzoni, accompagnando il visitatore nella propria città. Invisibile e visibile allo stesso tempo: la trama sottile è anche opera di chi ascolta.
In visione nel padiglione italiano di Shanghai fino al 30 giugno, Sensitive City, la città dei portatori di storie è un progetto realizzato da Studio Azzurro, promosso dal Commissariato Generale del Governo per l’Esposizione Universale di Shanghai 2010, curato da offiCina Beijing uno spazio situato nel celebre polo artistico di Pechino, il 798, da anni impegnato in scambi culturali e artistici tra Cina e Italia.
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