Figli del terremoto

In by Simone

Oltre 2000 i nuovi nati dopo il sisma che nel 2008 colpì il Sichuan. Il governo aiuta le donne in maternità ma restano le responsabilità dei funzionari nei crolli delle scuole e nella morte degli alunni.

Duemila neonati ridanno speranza alle famiglie distrutte dal terremoto che nel 2008 colpì il Sichuan, nella Cina sudoccidentale. Sotto accusa della comunità internazionale per la rigida politica di pianificazione familiare, che da trent’anni impone alle coppie di avere soltanto un figlio, il governo di Pechino ha lanciato una campagna di promozione delle nascite per le famiglie che hanno perso l’unico erede nel sisma.

Entro la fine di questo mese, ha scritto il ‘China Daily’, saranno 2.200 i bambini nati grazie al programma della commissione nazionale per la Popolazione e la Pianificazione familiare.

Alle future madri è assegnata una tessera che garantisce loro esami gratuiti prima e durante la gravidanza, parti in cliniche qualificate, visite con medici specializzati. Il progetto, che ha avuto uno stanziamento di 100 milioni di yuan (11 milioni di euro), ha dato a 3.140 donne la possibilità di rimanere incinta.

Il 12 maggio del 2008 un sisma di 7,9 gradi della scala Richter devastò il Sichuan, una provincia grande come la Spagna ma con il doppio degli abitanti: oltre 87mila morti, di cui 5.000 bambini, molti sepolti nei crolli delle loro scuole costruite senza il minimo rispetto delle norme di sicurezza.

Il segreto di Stato ha finora impedito di appurare responsabilità e responsabili di quelle costruzioni crollate come un ‘toufu’, un budino di soia. E chi ha tentato di scoprirlo per altre vie ha pagato un caro prezzo. È il caso di Huang Qi e Tan Zuoren, due attivisti arrestati con l’accusa di sovversione e possesso di dati sensibili per aver cercato di stilare un elenco dei nomi delle vittime, e di Ai Weiwei  artista e dissidente vittima di intimidazioni.


Pubblicato su NTNN ( www.ntnn.info )

Foto: Lai Betty