Dragonomics – Numeri da Chunjie

In by Simone

La tradizionale migrazione del capodanno cinese sta per cominciare e, come ogni anno, segna nuovi record. I singoli viaggi si contano in miliardi, mentre il ceto medio prende d’assalto le mete turistiche internazionali. Tutti, secondo le proprie tasche, spendono e spandono in regali e libagioni. Ma sull’ostentazione incombe una spada di Damocle: la campagna anticorruzione che arriva da Pechino. Il capodanno lunare è alle porte e le autorità cinesi cominciano a snocciolare numeri e previsioni di quella che è considerata la più grande migrazione umana stagionale al mondo, quando i lavoratori di tutta la Cina tornano a casa, mentre i nuovi ricchi partono per le più gettonate mete internazionali. Ebbene, l’anno del cavallo, che inizierà il 31 gennaio, dovrebbe stabilire nel 2014 il record dei record, con circa 3,6 miliardi di spostamenti su aerei, treni e automobili, 200 milioni in più dello scorso anno. L’ha detto in una conferenza stampa Lian Weiliang, funzionario della Commissione per le Riforme e lo Sviluppo, l’agenzia di pianificazione statale.

Il cosiddetto Chunyun, la fase dei trasporti collegata con il festival di primavera (Chunjie), comincerà il 16 gennaio e durerà 40 giorni, nei quali i cinesi si riverseranno soprattutto su strada, con 3,2 miliardi di viaggi (circa 80 milioni al giorno), in crescita del 5,8 per cento rispetto allo scorso anno. Quanto agli aerei, presi sempre più d’assalto dal nuovo ceto medio, si prevedono 42 milioni di voli, un più 10 per cento rispetto al 2013. I viaggi in treno saranno 258 milioni, circa l’8 per cento in più rispetto allo scorso anno. Proprio le ferrovie diventano ogni anno il soggetto preferito per i fotografi di tutto il mondo, che puntualmente immortalano folle straboccanti che si accalcano alle biglietterie e sui binari. Il punto è che lavoratori migranti e studenti sono raramente in grado di permettersi i biglietti aerei più costosi e così “c’è un grande divario tra la capacità di trasporto ferroviario e la domanda”, come riconosce Hu Yadong, vice direttore generale di China Railway.

La maggioranza dei cinesi confessa infatti che le spese durante le feste saranno più alte del proprio reddito mensile, secondo un sondaggio online del Yanchang Evening News. Sarebbero ben il 79 per cento. Alcuni sostengono addirittura che l’esborso per celebrare degnamente Chunjie sarà equivalente al proprio salario di sei mesi (15 per cento).
Il settanta per cento degli intervistati dice che trascorrerà le vacanze nella propria città natale, ma il 57 per cento ha anche ammesso il timore di non avere abbastanza soldi per i festeggiamenti. Il che, manco a dirlo, equivale a una perdita di “faccia”, il peggiore incubo per chi vive oltre Muraglia.

Il 59 per cento degli intervistati sostiene che spenderà tra i 2mila e i 10mila yuan (240-1220 euro) soprattutto per il viaggio, nei regali ai genitori, in vestiti o per uscire a fare baldoria con gli amici. Solo il 17 per cento sostiene che spenderà più di 10mila yuan. Sarà forse un effetto della campagna anticorruzione del governo, per cui esibire la propria ricchezza non sembra più così salutare. Sta di fatto che molti commentatori online si chiedono come sia possibile farsi bastare 2mila yuan quando un viaggio di media percorrenza in treno, andata/ritorno su un sedile rigido, ne costa almeno 1400.
Tra coloro che non tornano a casa, il 25 per cento cita il denaro come ragione, mentre l’8 per cento sostiene di essere costretto a lavorare anche durante Chunjie e un altro 8 per cento dice che farà venire i genitori invece di tornare alla propria città di origine. Colpisce quel 4 per cento di intervistati che ammettono di temere il ritorno a casa perché potrebbero essere costretti a sposarsi.

Il sottile disagio diffuso, che si coglie pur nella festa, ha imposto un’ulteriore stretta sulle celebrazioni ufficiali, che già l’anno scorso avevano provocato un crollo nella vendita di baijiu (la grappa cinese) di alta gamma: il tradizionale regalo che si scambiano i funzionari. I media riportano che per il capodanno lunare 2014 alcuni dipartimenti hanno cancellato il nianhui, la festa “aziendale”, oppure l’hanno trasferita dai locali di lusso a location più consone a un nuovo corso nemico degli eccessi. È un fenomeno diffuso, che coinvolge sia gli uffici pubblici sia le imprese (spesso pubbliche anche quelle). Una compagnia che prima regalava iPad ai dipendenti, in occasione del capodanno lunare, ora regala dentifricio. Lo riporta il Financial Times. Drastico anche il taglio di feste o serate di gala finanziate dai contribuenti, stop alle lotterie e perfino regali modesti come cesti di frutta e mazzi di fiori sono inibiti. Infine, anche i tradizionali petardi che scoppiano ininterrottamente durante i 15 giorni delle celebrazioni (con alcuni picchi), saranno ridotti di numero. Questa, per chi vive in una grande città cinese da straniero, è forse più una speranza che una notizia attendibile.