Viaggio in Occidente, romanzo del XVI secolo attribuito a Wu Cheng’en, è già diventato cartone animato, sceneggiato televisivo, opera e dramma musicale. Nessuno ancora aveva proposto un parco tematico basato sugli eroi e le gesta del romanzo. La notizia, che risale a qualche mese fa, è nuovamente all’attenzione del pubblico, visto l’annuncio dell’uscita della versione 3D di ‘Tafferuglio in Paradiso’ prevista per la prossima estate. Prodotta dalla joint venture tra Shanghai Film Group e France’s Thomson Group, il film ricalca l’edizione animata del 1964, a cui rimarrà fedele se non per la resa in 3D e piccole modifiche ai dialoghi e alla colonna sonora.
La proposta del parco sulle avventure di Scimmiotto – ora che dopo dieci anni di trattative sembra arrivare il via libera alla costruzione del parco Disneyland a Shanghai – arriva da Zhao Lihong, vice presidente dell’Associazione degli Scrittori di Shanghai e membro della Conferenza Politico Consultiva del Popolo. Molto più cinese di Topolino e compagnia, secondo Zhao un parco “Viaggio in occidente” può essere utile per la difesa dell’eredità culturale e letteraria del romanzo, e può servire a lanciare all’estero una controparte cinese dei personaggi di Walt Disney.
Le avventure di Scimmiotto, allegorie di un percorso verso l’illuminazione, si adattano bene a diventare una Disneyland cinese: il palazzo celeste, la grotta del velario d’acqua, il tempio sotto il mare del re Drago, il regno fatato delle nuvole, la montagne incantata dei fiori e dei frutti, le caverne dei mostri: è tutto materiale perfetto per un parco tematico, afferma Zhao. Che propone di aggiungere soggetti provenienti anche da altre leggende e favole tradizionali simili.