China E-Files – L’ultima frontiera dell’e-commerce è il livestreaming

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Ancora una volta la Cina è apripista di tendenze in fatto di marketing ed e-commerce. Collegare commercio elettronico ed intrattenimento? In Cina è già realtà ed ora questa tendenza sta bussando alle porte dei big tech occidentali. E non deve meravigliare se è proprio il paese più connesso al mondo ad aver fatto da apripista in un settore, quello del livestreaming a fini commerciali, che è in continua evoluzione.

La parola chiave per comprendere il successo del livestreaming è dinamicità. Perché non usare video che coinvolgano kol, ma anche dei semplici consumatori, invece che lasciare un prodotto all’interno di una statica pagina web? Ed i numeri sono tutti dalla parte dei colossi e-commerce che stanno investendo nel settore. La sola Alibaba ha generato oltre 15,1 miliardi di dollari in volume di merci lorde (GMV) attraverso sessioni di livestreaming nel 2018, con un incremento di quasi il 400% anno su anno. Senza parlare che anche le piattaforme di social-commerce come Pinduoduo o Little Red Book stanno guadagnando milioni con il livestreaming.

Parlando di numeri, secondo un rapporto di Deloitte, la Cina ha il più grande mercato livestreaming al mondo, con un fatturato che si aggira intorno ai 4,4 miliardi di dollari solo l’anno scorso ed una crescita media del 32% su base annua e circa mezzo miliardo di spettatori si sono collegati sulle diverse piattaforme per fare acquisti.

Tuttavia il caso del mercato cinese sta nella sua unicità e nella capacità di aver capito il potenziale e-commerce del livestreaming.

Mentre la maggior parte delle piattaforme di livestreaming in Occidente sono focalizzate su giochi e intrattenimento, in Cina il livestreaming è un’opzione “go-to” per i consumatori cinesi quando cercano nuovi prodotti e decidono cosa acquistare. Al giorno d’oggi è diventata una parte essenziale del brand awareness da parte del consumatore medio della Repubblica Popolare, ed è una realtà cui i marchi occidentali devono, presto o tardi, rapportarsi. Prendendo a campione Alibaba e la sua Taobao, la piattaforma di Jack Ma funge anche da comunità di contenuti. Questa ospita oltre 4 mila host in streaming, che generano 150.000 ore di contenuti ogni giorno. E oltre l’80% di loro sono donne, un dato sicuramente interessante. Poiché i live stream si svolgono all’interno delle piattaforme di e-commerce in Cina, i fan possono acquistare gli oggetti che vedono immediatamente all’interno della stessa app.

E il livestreaming è il mezzo principale per i key opinion leader per coinvolgere il loro pubblico. In Cina, i fan possono fare domande sui prodotti, inviare commenti agli host e persino inviare regali virtuali come segno di apprezzamento mentre si guarda il live stream. Piattaforme come Youtube e Instagram non hanno ancora scalato le attività di livestreaming per i KOL.

Tuttavia ciò che sorprende è l’eterogeneità dell’offerta di contenuti offerti dalle piattaforme livestreaming a fini commerciali. Certamente settori come il beauty e la moda rimangono le categorie più importanti, ma sul web cinese è possibile trovare di tutto. Da recensioni di pentole a macchine, fino ad alberghi, noodles istantanei e prodotti bio raccolti da contadini nello Yunnan. Insomma, ogni categoria è messa in gioco attraverso il livestreaming e tutti sembrano guadagnarci. La novità è che gli spettatori, comodamente seduti da casa, possono fare domande e fare acquisti mentre guardano il live stream.

Vi sono tuttavia dati ben precisi sulla diffusione di questo innovativo sistema di vendita che ci dà una cifra generale dello strumento. Simile alla rivoluzione apportata dal New Retail, anche il livestreaming non solo ha cambiato il modo di fare acquisti, ma si è evoluto esso stesso nel corso del tempo. A trasmissioni rilegate prevalentemente in appartamenti privati o addirittura camere da letto, adesso ci si è spostato in store fisici, studi televisivi ed addirittura campagne.

Una vera macchina dell’intrattenimento reso possibile grazie al web. Ad oggi, il “livestreaming e-commerce” è diventato uno strumento di vendita assai diffuso specialmente tra i consumatori di sesso femminile. Per molti è già diventato un’abitudine e la tendenza è una crescita del settore in futuro. Tuttavia è altresì importante notare come le aree rurali e le lower tier cities sono i principali cavalli di traino del livestreaming, mentre nelle grandi first tier come Pechino o Shanghai, solo nelle estreme e nuove periferie di “nuova immigrazione”, il livestreaming ha realmente attecchito.

Ciò non toglie che il business generato da queste piattaforme stia facendo gola anche ai marchi stranieri i quali stanno prendendo atto del potere del livestreaming.

Lancôme ha lavorato con Viya, KOL nota per la sua capacità di vendere centinaia di milioni di prodotti RMB in un solo video, per presentare i suoi prodotti in una sessione dal vivo questo marzo per la giornata internazionale della donna, vendendo 10 milioni di RMB di prodotti. Durante le principali festività dello shopping cinese, il livestreaming è un modo coinvolgente per i marchi internazionali di raggiungere i propri clienti. Per il 11.11 Global Shopping Festival dello scorso novembre, Tmall ha realizzato la sua terza sfilata “see now, buy now”, con marchi come Guess, Clarks e Anna Sui, in cui i consumatori cinesi hanno potuto ordinare articoli direttamente dalla passerella mentre trasmettevano sulla app di Taobao.

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Di Cifnews

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