Chen Guangcheng ha paura

In by Simone

Chen Guangcheng l’avvocato cieco, scappato dalla sua casa prigione, continua a fare parlare di sé. Ormai la sua situazione è una complicata matassa diplomatica. Chen è infatti stretto tra Usa e Cina, con Pechino che continua a nicchiare e gli Usa alla prese con una difficile negoziazione.
Non ha favorito certo la chiarezza sulla situazione di Chen Guangcheng il baillame di voci, interviste e i cambiamenti delle versioni rilasciate dall’avvocato cieco, la cui storia sta appassionando la Cina e non solo. Il South China Morning Post attraverso varie testimonianze, ha provato a tirare le file di queste ore convulse.

Dopo che nei giorni scorsi, una volta che Chen era stato portato all’ospedale, era apparsa una potenziale risoluzione dell’affaire, le dichiarazioni a mezzo stampa di Chen hanno nuovamente spostato gli scenari: a quanto pare Chen avrebbe espresso il desiderio di andare via dalla Cina, non sentendosi sufficientemente protetto in Cina.

Il professore di diritto cinese Jerome Cohen, che ha parlato con Chen per un totale di più di quattro ore tra lunedì e martedì notte, ha affermato al South China Morning Post di essere “sorpreso dall’improvviso cambiamento di idea”, sottolineando il fatto che Chen ha dovuto prendere una decisione molto difficile.

Quando ha lasciato l’ambasciata aveva deciso che si trattava di "un rischio che valeva la pena di correre”. Cohen ha affermato che in base alla sua conoscenza dei fatti, “la moglie di Chen ha sostenuto l’accordo, quando Chen era ancora in ambasciata e lei era in ospedale. Ma Chen ha cominciato ad aver dubbi lunedì notte”.

Lunedì, dopo due ore e mezza di colloqui con i funzionari degli Stati Uniti e con lui, ho detto loro che l’accordo è saltato. Chen ha troppa paura. Continuava a dire lunedì feichang bu anquan (è molto pericoloso nda). Gli ho detto, guarda, se questo è ciò che pensi, non puoi accettare in nessun caso questo accordo”.

L‘avvocato Li Jinsong, difensore di Chen nelle sue azioni legali contro le autorità dello Shandong, è stata una delle prime persone che Chen ha chiamato quando stava andando dall’ambasciata di Pechino al Chaoyang Hospital, dove ha rincontrato la moglie ha Yuan Weijing e i figli.

“Sembrava felice durante la telefonata, mi ha chiesto di informare altri amici per andare ad incontrarlo in ospedale
”, ha detto Li, che ha aggiunto: “il suo passo indietro probabilmente è avvenuto dopo l’incontro con la sua famiglia e dopo che ha parlato con gli amici”.

Gli avvocati Teng Biao e Zeng Jinyan, moglie dell’attivista per la lotta all’Aids Hu Jia , hanno dato la notizia del cambiamento di idee di Chen via Twitter.

Teng – ha riportato il South China Morning Post – ha detto che ha parlato con Chen sei volte e ha pubblicato online una trascrizione delle conversazioni.

Esse mostrano il cambiamento graduale dello stato d’animo di Chen dopo che Teng lo ha fortemente spinto a lasciare la Cina con diverse motivazioni, citando gli esempi del passato che mostrano come non ci possa fidare delle promesse di Pechino”.

L’avvocato Jiang Tianyong, che è stato portato via ieri pomeriggio dopo aver tentato di entrare nell’ospedale per incontrare Chen, ha detto al quotidiano di Hong Kong.

“In precedenza Chen era stato minacciato solo da persone di Linyi, senza mai entrare in contatto con persone provenienti dal governo centrale o di Pechino. Ma, in ospedale è stato direttamente minacciato da qualcuno del ministero degli Esteri. Questo ha forse fatto pensare a Chen di non essere veramente protetto”.

[Scritto per Lettera43]