Nel 2008 Han Han pubblica con l’editore Volumes Publishing Company una miscellanea di articoli e post tratti del suo blog e incentrati su eventi quotidiani, cinema, arte, letteratura e gare automobilistiche. Il linguaggio incisivo e brillante del blogger-pilota si ritrova in questi scritti. In quello che viene proposto qui di seguito, Han Han espone le proprie opinioni sul sistema educativo cinese e i temi scritti previsti dal gaokao, l’esame di ammissione all’università, che quest’anno vedrà impegnati gli otto milioni e mezzo (due milioni in meno del 2008) di maturandi cinesi a partire dal 7 giugno.
A scuola non andavo male nelle composizioni scritte e spesso partecipavo anche alle competizioni. Ogni volta per prepararmi mi lavavo per bene la faccia e davo un’occhiata ai modi di dire più in voga del momento. Per un periodo c’erano stati i ‘sette irregolari’, cioè quando si scriveva un tema bisognava attenersi a ‘sette divieti’.
Se scrivendo una storia c’era qualcuno che sputava a terra, mi affrettavo a raccogliere quella saliva e, già che mi trovavo, cantavo le lodi della madrepatria. Voti alti assicurati! Sfortunatamente arrivavo sempre al secondo posto, perché c’era sempre qualcuno più bravo di me a tessere lodi. Non riesco più a trattenermi dal dire a quello che arrivava sempre primo che all’epoca già scrivevo temi piuttosto impudenti; come faceva a essere ancor più sfacciato di me?! Negli ultimi anni ci sono stati dei rinunciatari che all’esame di ammissione hanno scritto temi da zero punti.
Ho letti questi temi e tutti hanno in comune una cosa: riescono ad esprimere le proprie idee in modo autentico. Il nostro sistema educativo non permette di esprimere le idee. Anzi, fa di tutto perché non si abbiano idee. È un sistema che si serve di materiale didattico di svariati anni prima e pretende di dirti ciò che è giusto e sbagliato. Ovviamente se non sei d’accordo, la tua vita non corre alcun pericolo. Vieni solo espulso, o ti prendi uno zero. In realtà, a meno che non consegni in bianco, gli esaminatori non potrebbero darti zero punti. È solo che la penso diversamente da te. Perché mai quello che pensi tu vale cento e quello che penso io vale zero? Dammi almeno un premio di consolazione! Per i temi, infatti, non esiste un criterio di valutazione che possa garantire imparzialità.
Gli scritti sono parziali per natura. Fortunatamente, a parte attaccarsi ai voti, gli studenti non prestano attenzione al tema in sé. Molte cose, ritenute cultura spazzatura, sono riuscite a salvare la creatività e l’immaginazione degli studenti moderni. Si può dire che molti hanno iniziato a praticare la menzogna proprio con i temi scolastici e che, quei pochi che dicono la verità, hanno cominciato con lettere d’amore. Da quando siamo piccoli i modelli di composizione dei temi e il materiale scolastico non fa che insegnare agli studenti che la scrittura serve per lodare e esaltare; svelare i fatti e stimolare il lettore equivale a gettare ombre negative e degradanti.
Per illustrare questo concetto, c’è chi non esita a usare l’esempio di Lu Xun. Ma il ruolo svolto da Lu Xun nei testi scolastici è anch’esso di lode e esaltazione, anzi è colui che guida un coro. Che poi a ben vedere lodi e esaltazioni sono positive, a chi non piacciono?! Il punto è che, anche per contenuti del genere, ci sono delle regole. Ad esempio non posso lodare il culo di una ragazza o esaltare le abilità delle ‘signorine’. Queste sono le restrizioni che modellano i nostri temi scolastici. Quando finisci di scrivere ti accorgi che è tutto finto. Ovviamente molti dall’intelletto non proprio sveglio pensano che non è importante che un tema sia scritto bene o male.
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