Cambogia – L’Oscar mancato Rithy Panh

In by Simone

La vittoria della Grande bellezza di Sorrentino come miglior film in lingua originale ha tolto alla Cambogia l’opportunità di ricevere il primo Oscar. Le speranze erano affidate a The Missing Picture, opera autobiografica di Rithy Panh, le cui statuete ricostruiscono gli anni del regime di Pol Pot. “We shall overcome some day”, scrive Rithy Panh su Twitter nel ringraziare quanti hanno sostenuto la corsa di The Missing Picture all’Oscar come come migliore film in lingua originale. La statuetta è andata a Paolo Sorrentino per La grande bellezza. Il cinema cambogiano ha soltanto accarezzato la speranza del primo Oscar. “Siamo andati vicini a questo momento storico”, scrive ancora il regista, “ma non bisogna essere tristi”. Come riporta il Phnom Penh Post, stamattina circa cinquanta spettatori si sono riuniti nel centro Bophana per la ricerca audiovisive, fondato dallo stesso Panh, per seguire la diretta della cerimonia dell’Accademy.

A Cannes, lo scorso maggio, all’opera cambogiana era andato il riconoscimento come miglior film nella sezione “Un certain regarde”. Quello di Panh è un lavoro autobiografico, sulla sua infanzia durante il regime dei khmer rossi, al potere in Cambogia tra il 1975 e il 1979, costato almeno 1,7 milioni di morti tra torture, omicidi, stenti, fame.

Si tratta di un documentario, nel quale attori o testimoni diretti degli avvenimenti sono sostituiti da statuette di creta. Il progetto di realizzare un documentario convenzionale si è arenato sulla scarsità di materiale d’epoca con cui lavorare. Eccole le immagini mancanti del titolo. “La maggior parte delle immagini della Cambogia furono distrutte dai Khmer rossi”, ha spiegato lo stesso Panh ad al Jazeera, poco dopo il suo arrivo a Los Angeles

Trovo queste figurine molto espressive e in qualche modo poetiche”, ha aggiunto il regista. Non a caso alla vigilia della cerimonia di consegna degli Oscar la stampa cambogiana ha dedicato spazio allo scultore, Mang Samrith, 33 anni e un’infanzia trascorsa in un campo profughi al confine con la Thailandia.

All’inizio gli chiesi di creare una immagine di me bambino”, spiegava Panh a inizio anno, citato dal Phnom Penh Post, raccontando di essere rimasto impressionato dal risultato. Se, come spiega Samrith al quotidiano della capitale, per lui gli anni del regime di Pol Pot e dell’Organizzazione era soltanto nei racconti del padre, per il regista si tratta di ricordi vivi.

Panh è sotto molti aspetti l’autore del ricordo e della memoria. Lo stesso The Missing Picture e l’adattamento dell’Eliminazione, libro autobiografico in cui ricorda i propri cari morti e gli anni dei Khmer rossi, che parte dalle interviste del regista con il “compagno Duch”.

Al secolo Kaing Guek Eav, fu direttore del famigerato carcere di Tuol Sleng, in cui durante il regime trovarono la morte decine di migliaia di prigionieri. Un luogo oggi diventato museo del genocidio e soggetto del documentario S21, questo il nome con cui era conosciuto il carcere, nel quale Panh mette davanti detenuti sopravvissuti e carnefici, nel tentativo di ricostruire la meticolosa macchina della morte dei Khmer rossi.

Il diretto sta invece scontando una condanna all’ergastolo, nell’unico verdetto emesso finora dal Tribunale speciale per i crimini in Cambogia, in attesa della sentenza contro due maggiorenti del regime, Nuon Chea, 87enne ideologo del regime. e Khieu Samphan, 82enne ex capo di Stato dell’allora Kampuchea democratica

In una video intervista dello scorso febbraio, Panh si augurava che il film possa essere proiettato nelle scuole. La memoria del genocidio e del regime sta scemando tra le giovani generazioni cambogiane, come emerso da alcuni sondaggi pubblicati prima delle elezioni dello scorso luglio, il cui contestato risultato è ancora motivo di tensioni politiche nel Paese, con l’opposizione che denuncia irregolarità nella vittoria elettorale del premier Hun Sen, già Khmer rosso in gioventù, filovietnamita negli anni Ottanta e uomo forte del Cambogia da oltre un quarto di secolo.

[Foto credit: mubi.it]