Anche China-Files su Saturno: la potenza di una lingua

In by Simone

Da gennaio 2009 sulla rete cinese impazza l’alpaca. Non c’è video o immagine che lo riguardi che non venga visionato e condiviso da milioni di utenti. Improvvisamente i gadget dell’alpaca hanno invaso i negozi e gli intellettuali hanno comiciato a scrivere trattati sull’importanza sociale di quest’animale. Niente male per un innocuo camelide il cui nome cinese, caonima, suona quasi identico a un insulto molto volgare.

La canzonetta che ha reso famoso quest’erbivoro descrive un animale vivace e intelligente, capace di riapproriapiarsi dei verdi pascoli vincendo quei maledetti granchi di fiume che mettono quotidianamente in pericolo il suo habitat naturale. Ed è proprio questo il punto. Hexie, o granchi di fiume, è un omofono di armonia, parola chiave per comprendere il sistema politico cinese. Il presidente Hu Jintao, infatti, vuole realizzare una “società armoniosa” entro il 2020. Come? Armonizzando le opinioni che divergono da quelle governative. L’alpaca è diventato il simbolo della lotta alla censura.

Un esempio di come un gioco di parole può trasformarsi in un comportamento sovversivo. Mette in ridicolo classe dirigente e censori. Soprattutto mette in dubbio il controllo governativo sulla rete. Un progetto su cui sono state spese cifre da capogiro. In Cina si accede a internet attraverso diversi filtri strettamente sorvegliati da agenzie statali che trasformano la rete in una gigantesca intranet nazionale. Un utente che non sia esperto di proxy e vpn non potrà accedere a più di 19mila siti stranieri. E non è tutto. Una censura più selettiva oscura con precisione chirurgica le pagine che contengono caratteri proibiti. Si tratta di un numero infinito di algoritmi, applicati per combattere la diffusione di “idee pericolose” tra la cyber comunità più vasta del mondo.

Inoltre, ci sono almeno trentamila tecnici impegnati a tempo pieno a setacciare la rete. I blog, i tweet, le chat o i forum che contengono argomenti sensibili possono essere cancellati in pochi minuti. Ma gli utenti cinesi sono ormai abituati alla scomparsa dei contenuti interessanti. Li copiano e li condividono immediatamente su piattaforme diverse. E sono sempre pronti a nuovi giochi di parole. Se le rivolte infiammano il Maghreb, il governo blocca le parole sensibili sui motori di ricerca. Digitare Egitto, Aiji, non produce più alcun risultato. Proviamo un’altra strada. Sempre aiji stesso suono, ma caratteri differenti: amare il pollo.

Centinaia di risultati sulla caduta di Mubarak. Potenza di una lingua non alfabetica.

[Pubblicato su Saturno, inserto culturale de Il Fatto Quotidiano]

[Immagine da:http://www.fangeming.com/]