Alluvione a Chennai: «Non raccontatelo fuori dall’India»

In by Gabriele Battaglia

In un video di sei minuti andato in onda sull’emittente all news indiana Ndtv il giornalista televisivo Ravish Kumar – molto noto in India – fa quello che nessuno, prima di lui, aveva osato fare: smonta la retorica da Giorno del Giudizio che i politici hanno cercato di vendere all’opinione pubblica e individua con precisione le responsabilità dello sfruttamento dissennato del territorio di Chennai.Dove piove non dall’altroieri:la fine monsone stagionale, ogni dieci anni, è perticolarmente intensa, ma «politici e amministratori» hanno fatto finta di nulla e in nome del «progresso» hanno cementificato laghi e corsi d’acqua minori.

Kumar in realtà si spinge oltre, legando lo sfacelo del territorio di Chennai all’Indian Dream dell’attuale amministrazione Modi, che sul «progresso» infrtastrutturale ha scommesso enormemente in termini elettorali.

L’esempio di Chennai, come scrivevamo qualche giorno fa, dovrebbe mostrare tutto ciò che l’India non dovrebbe fare nella sua rincorsa a modernità e benessere condiviso. Ma chi critica l’approccio neoliberista dell’attuale amministrazione indiana – che viaggia in lungo e in largo per il pianeta alla ricerca di investitori, offrendo condizioni vantaggiose in spregio alla tutela dell’ambiente – viene immediatamente bollato come «anti-indiano». Ne è un esempio la guerra – ancora in corso – tra New Delhi e Greenpeace.

Per questo, a più riprese, Kumar offre un disclaimer provocatorio agli spettatori, denunciando il clima da propaganda governativa continua nel quale i media indiani sarebbero costretti: «Non ditelo a chi sta fuori dall’India […] non mostrate questo video all’estero, altrimenti diffameremmo il nostro paese. Quello che succede in casa rimane in casa».
Il video è in hindi; i sottotitoli in inglese; le immagini parlano da sole.

[Scritto per East online; foto credit: beingindian.com]