Ai Weiwei ai domiciliari

In by Simone

Ai Weiwei confinato nella sua casa a Pechino per ordine della polizia. E’ l’ultima novità sull’artista più famoso del paese, nonché attivista impegnato da anni nella diffusione di internet e su diversi fronti politici e sociali del paese.

Ai Weiwei è una delle voci più importanti del web cinese, artista di fama mondiale, creatore dello stadio Olimpico di Pechino, fanatico di internet e ormai diventato una sorta di esempio di contrasto al governo locale.

Boicottò le Olimpiadi, divenne uno dei protagonisti della ricerca dell’esatto numero di bambini morti durante il terremoto del Sichuan nel 2008, venne picchiato, operato d’urgenza in Germania, ultimamente ha esultato per il Nobel a Liu Xiaobo.

Oggi è uscita la notizia circa l’obbligo di rimanere presso il suo studio abitazione a Pechino (il Fake Studio), a seguito di un evento dai risvolti tutt’altro che chiari.

Alcuni giorni fa ad Ai Weiwei fu intimata la distruzione del proprio studio a Shanghai, costruito solo due anni fa. In occasione dell’evento Ai Weiwei aveva annunciato una festa di addio all’edificio, con un’ironica invasione di granchi, succulenta specialità shanghaiese, la cui parola in cinese è molto simile ad armonia (hexie), ritornello della dirigenza comunista (la società armoniosa), nonché termine con il quale sul web si indica ironicamente la censura da parte delle autorità (un sito censurato, si dice sia stato armonizzato). Una trovata che potrebbe non essere piaciuta alle autorità cinesi.

Per questo ad Ai Weiwei, poco prima della sua partenza per Shanghai, sarebbe stato intimato di rimanere a Pechino, di non muoversi. Ovviamente l’artista ha twittato la notizia su internet, su twitter, creando immediata partecipazione da parte del web cinese.

Tu sai il perché, gli avrebbero detto i solerti funzionari giunti a comunicargli la decisione. In attesa di sviluppi dalla sua abitazione Ai Weiwei priosegue incessante il suo infinito cinguettio: a questo indirizzo i suoi tweets in inglese.

Si tratta dell’ennesima risposta cinese al Nobel a Liu Xiaobo. Ai Weiwei contrariamente a molti altri attivisti cinesi ha ampia visibilità, ma il giro di vite post premio Nobel imposto da Pechino, sembra non esserea ancora arrivato alla sua conclusione.

[Anche su Wired.it]