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Agricoltura e digitale: come Douyin sta aiutando i farmers cinesi

In Cina, Dialoghi: Confucio e China Files by Lucrezia Goldin

Il mondo del digitale nella Repubblica Popolare Cinese è sempre più interessato all’economia rurale e sono molti gli agricoltori diventati star del web grazie alle piattaforme. “Dialoghi: Confucio e China Files” è una rubrica curata in collaborazione tra China Files e Istituto Confucio di Milano.

Dai frutteti di melograno a guadagni da capogiro. E tutto grazie a un telefono. Il mondo del digitale nella Repubblica Popolare Cinese è sempre più interessato all’economia rurale e sono molti gli agricoltori diventati star del web grazie alle piattaforme. Short video, live streaming di prodotti, ma anche vlog di vita quotidiana nei campi i cui frutti sfamano milioni di cinesi (e non solo). Sono queste le nuove modalità di interazione tra i contadini cinesi e il loro bacino di consumatori che stanno trainando fuori dall’oscurità una professione che in Cina conta 425 milioni di lavoratori.

Nel 2021 la vendita online di prodotti agricoli è aumentata dell’11% rispetto al 2020. Questo anche grazie alle nuove modalità di promozione come quelle proposte da Byte Dance, che sull’app social Douyin ha lanciato il primo canale dedicato interamente al supporto dell’economia rurale cinese. Si tratta di un’iniziativa lanciata per favorire il commercio di prodotti agricoli, che durante il periodo pandemico ha fortemente risentito delle diverse abitudini alimentari e di acquisto che i cittadini della Rpc hanno sviluppato viste le restrizioni anticontagio.

All’interno del canale speciale denominato “Prodotti di montagna”, ad esempio, esistono sotto-categorie dedicate alle diverse specialità del settore agricolo cinese, opportunamente sponsorizzate da KOL (Key Opinion Leaders) e influencer “rurali”. Tra queste, la più popolare durante lo shopping festival di Douyin dello scorso ottobre era la piattaforma “Sapori dello Hubei” (风味湖北, fengwei Hubei).

L’intervento delle piattaforme digitali nel dare spazio a questo tipo di promozione ha portato a una crescita dell’intero settore. I guadagni dei “content creators” rurali sono infatti aumentati di 15 volte dal 2020, secondo quanto riportato dal colosso tecnologico Byte Dance. Oltre al livestreaming e alle piattaforme di rivendita come Taobao di Alibaba, il supporto delle big tech ai piccoli contadini si identifica in un appoggio alla logistica. WeChat, la mega app di Tencent che fa concorrenza agli altri colossi anche in questo campo, ha sviluppato di recente alcuni programmi appositamente dedicati al servizio di consegna.

Secondo quanto stimato da Douyin, inoltre, il 54% degli influencer rurali appartiene alla categoria della cosiddetta “gioventù che ritorna”. Un trend inverso all’urbanizzazione che vede i giovani cinesi invogliati a tornare nelle zone rurali. Grazie alle attività di livestreaming i piccoli villaggi ritornano appetibili e capaci di garantire una qualità della vita più alta rispetto alle città e al loro mercato del lavoro contratto (il tasso di disoccupazione è aumentato del 5,5% solo nell’ultimo anno).

Il connubio tra digitale e agricoltura in Cina si sta poi spingendo oltre la promozione dei prodotti. È dello scorso maggio la notizia che la Cina sta progredendo nelle regolamentazioni della  commercializzazione di prodotti OGM, categoria fino ad ora fortemente limitata.

A interessare gli spettatori è anche lo stile di vita contadino che circonda la produzione dei prodotti. Una tendenza portata in auge dalla star del live streaming Li Ziqi, che con i suoi romantici video di vita rurale ha raccontato la semplicità delle campagne cinesi. Ma oggi i contadini “social” sono ovunque. Solo su Taobao Live, canale dedicato al livestreaming della piattaforma di shopping di Jack Ma, sono stati oltre 100mila i contadini che nel 2022 hanno partecipato ad attività di promozione online con quasi 3 milioni di sessioni attive. Cifre destinate a resistere anche se con margini di guadagno inferiori previsti per i prossimi anni, considerata la grande competitività per l’attenzione digitale dei consumatori cinesi.

Di Lucrezia Goldin