Il ritorno di Xi Jinping

In by Gabriele Battaglia

 Xi Jinping è vivo e pare stia bene, per ora. Dopo quasi due settimane di assenza dalla scena pubblica il futuro presidente della Cina è riapparso per parlare di sicurezza alimentare. Le voci che lo davano vittima di un complotto sono state smentite. Ma nessuno ancora ha fornito una versione ufficiale sulla sua "scomparsa".

Sorridente e in buona forma, Xi Jinping, il futuro presidente della Repubblica popolare e segretario del Partito comunista cinese, è riapparso in pubblico. O almeno è quanto abbiamo appreso dai media statali, che hanno pubblicato una foto del futuro leader presso l’università di agraria a Pechino, durante le celebrazioni della giornata nazionale di divulgazione della scienza.

Nella serata di ieri, poi, un video trasmesso dalla televisione di stato, la Cctv, ha ripreso Xi Jinping durante la giornata, mentre dispensa consigli ai giovani studenti e mentre osserva le iniziative del centro universitario, dove ha tenuto un breve discorso durante il quale avrebbe parlato di scienza, alimentazione e necessità di salvaguardare lo sviluppo sano dell’industria alimentare.

Un video dalle caratteristiche “coreane”, a uso e consumo propagandistico, per negare le illazioni sulle sue condizioni di salute, ma senza offrire alcuna giustificazione alla sparizione del futuro leader avvenuta nelle scorse settimane.

Assenze pesanti, a cominciare dall’incontro con la Clinton, per proseguire con i rappresentanti danesi, fino a disertare anche la riunione della Commissione Militare centrale, di cui Xi è vice presidente, che doveva decidere interventi d’urgenza dopo le scosse di terremoto dei giorni scorsi in Cina. 

La sua apparizione pone fine alle speculazioni che nei giorni scorsi avevano agitato – e non poco – la vita politica locale, proprio nell’imminenza del XVIII congresso del Partito comunista che si dovrebbe svolgere a metà di ottobre e che sancirà il definitivo passaggio dalla quarta alla quinta generazione di leader cinesi, capitanata proprio da Xi Jinping.

Da fonti ufficiali non era stata data alcuna notizia (il portavoce del ministero degli Esteri aveva spiegato alla stampa internazionale di non avere novità da comunicare al riguardo), mentre le voci si erano rincorse soprattutto on line: secondo alcuni osservatori Xi Jinping avrebbe avuto un dolore alla schiena che si sarebbe procurato durante una nuotata nella piscina riservata di Zhongnanhai, il Cremlino cinese, o durante una partita di calcio, il suo sport preferito (non è un caso infatti che prevedendo un decennio di regno di Xi, il calcio in Cina stia subendo un progresso e un appoggio economico di grande rilevanza).

Visto il clima di tensione che si respira però negli ambiti cinesi più ristretti, altre voci avevano invece fatto intendere che dietro le assenze di Xi si nascondesse una furiosa divergenza con il presidente attuale Hu Jintao dopo un discorso poco fedele alla linea della società armoniosa o addirittura un complotto ordito dai fedeli a Bo Xilai, ex leader del partito di Chongqing, recentemente “purgato” dalla macchina politica cinese.

In particolare era Boxun a sostenere quest’ultima ipotesi un sito registrato negli Usa ma gestito da esuli e dissidenti cinesi che in più occasioni ha rilasciato scoop molto riservati. In alcuni casi si è trattato di verità, altre volte di semplici “chiacchiere”.

Secondo le voci raccolte dal sito americano, Xi Jinping sarebbe rimasto vittima di un grave incidente stradale e sarebbe stato ricoverato nell’ospedale riservato ai leader del paese.

Ancora peggio sarebbe quanto si nasconderebbe dietro all’incidente: un complotto ordito niente meno che dai sostenitori di Bo Xilai, ex leader del Partito di Chongqing la cui carriera è stata recentemente stroncata dalla nomenklatura cinese, con il beneplacito di Xi Jinping autore di un articolo al vetriolo contro Bo su una delle tante riviste di Partito.

Entrambi sono “principini”, ovvero eredi della nobiltà comunista, figli dei padri della Patria. I due hanno però hanno scelto stili e percorsi diversi: mediatico e populista Bo Xilai, calmo e calcolatore Xi Jinping. L’esito delle due carriere non lascia dubbi su chi sia stato più lungimirante.

Ad aggravare l’attesa e le voci, il fatto che anche He Guoqiang, altro membro del Politburo cinese, sarebbe stato ricoverato in ospedale, anch’esso dopo un incidente d’auto. He, che venne dato anche per morto, notizia poi smentita, è proprio a capo della task force che sta indagando su Bo Xilai.

Oggi infine Xi Jinping è riapparso, almeno sembra, dato che non è stato dato nessun chiarimento circa il recente silenzio intorno alle sue condizioni di salute.

Era importante che apparisse, però, per placare le interminabili chiacchiere sulla sua sorte, che avrebbero potuto fare aumentare la tensione in un paese che si prepara ad un rocambolesco cambio della guardia, mentre sono in corso manifestazioni nazionalistiche anti giapponesi, a sottolineare la tensione sotterranea che percorre il paese.

[Scritto per Il Fatto Quotidiano; foto credits: guardian.co.uk]