Rassegna settimanale della stampa cinese

In by Simone

Da lunedì 14 a venerdì 18 una settimana di notizie sulla stampa cinese (scioperi, ammissioni della Apple, riforme "verdi"), con la vignetta di Crazy Crab e la foto di Zaijietou. Crazy Crab – la striscia della settimana –

Lunedì 14 ottobre: incidenti di massa

Ogni anno in Cina avvengono quelli che il governo definisce “incidenti di massa”, ovvero proteste di migliaia di persone che si riversano per strada per manifestare. Solitamente questi “incidenti di massa”, spesso violenti, sono causati da casi di corruzioni di ufficiali, abusi sulla popolazione, intimidazioni e demolizioni o requisizioni forzate di terre. Sabato scorso centinaia di abitanti del villaggio di Zhongshan, nella provincia del Guangdong, portando rocce e mazze si sono scontrati con la polizia per protestare a seguito di una lunga disputa sulla presunta appropriazione di terre da parte dei funzionari locali. Secondo le voci diffuse dall’internet locale i manifestanti erano almeno 3mila. Ci sarebbe anche un morto, negato dalle autorità. Sono i contestatori con caratteristiche cinesi: contadini che difendono le proprie terre e che agiscono istintivamente, muovendosi in massa e distruggendo tutto quanto trovano sulla propria strada. Alla faccia di chi pensa alla Cina come un paese di tanti sudditi e “yes men”.

Martedì 15 ottobre: Cina verde

Dopo le accuse di “sottovalutazione” dell’inquinamento, le autorità cinesi spingono sull’acceleratore delle riforme “verdi”: Hu Jintao, il presidente cinese, nonché segretario del Partito Comunista, ha lanciato il programma di una Cina sostenibile, cui ha fatto eco oggi l’annuncio del prossimo piano quinquennale focalizzato sull’ambiente, di cui oggi 15 novembre, si sono occupati tanto il China Daily, quanto il Global Times: il nuovo dodicesimo piano quinquennale si propone per la produzione totale del settore domestico nell’ambito della protezione del risparmio energetico e ambientale di raggiungere i 4, 5 trilioni (oltre 500 miliardi di euro) dal 2011 al 2015. “La forte domanda verde e l’ambiente d’investimento solido della Cina forniranno un mercato vasto e grandi opportunità di investimento per le imprese di tutti i paesi, in particolare quelli della nostra regione”, ha detto Hu Jintao rivolgendosi a più di mille uomini d’affari presenti alle Hawaii, per l’annuale vertice degli amministratori delegati APEC.

Mercoledì 16 ottobre: proteste alla Pepsi

Non si placano le proteste dei lavoratori in Cina. Questa volta è il turno di diverse migliaia di lavoratori in almeno cinque città cinesi che hanno inscenato una protesta coordinata contro un’acquisizione da parte di un’azienda di Taiwan degli impianti di imbottigliamento della PepsiCo. I lavoratori a Chongqing, Chengdu, Nanchang, Fuzhou e Changsha hanno organizzato una campagna per proteggere i loro posti di lavoro e opporsi al rischio di perderlo, a causa di un’acquisizione in corso. I lavoratori chiedono alla Pepsi di bloccare l’operazione, mentre dalle aziende arrivano rassicurazioni circa le future condizioni di lavoro.

Giovedì 17 ottobre: ammissioni della Apple in Cina

Per la prima volta la Apple ha accettato di incontrare i rappresentanti delle organizzazioni non governative cinesi, autori di due report che accusavano la società di Cupertino di utilizzare fornitori in Cina, responsabili di inquinare e causare la morte di dipendenti e abitanti dei villaggi vicini alle fabbriche. Due rapporti usciti nel 2011 – uno a gennaio, uno ad agosto – mettevano in evidenza gli scarichi inquinanti di alcune aziende sospettate di essere fornitori della Apple. Al termine dell’incontro Apple ha confermato l’esistenza del problema, specificando di “aver bisogno che i nostri fornitori offrano condizioni di lavoro sicure, che trattino i lavoratori con dignità e rispetto, e che siano in grado di utilizzare i processi di produzione ambientalmente responsabili, ovunque i prodotti Apple siano fatti”.

Venerdì 18: fuga dal Guangdong

I lavoratori dell’azienda taiwanese che fornisce brand internazionali come Adidas, Nike, New Balance, stanno protestando contro i tagli annunciati dalla società. Il Ming Pao Daily ha riportato la notizia, secondo cui migliaia di lavoratori hanno manifestato davanti all’impianto Yue Cheng nel parco industriale di Yue Yuen a Dongguan giovedi mattina, dopo che la fabbrica ha licenziato 18 persone del management a seguito della riduzione degli ordini. I lavoratori hanno marciato verso la sede del governo locale e circa 10 operai sono rimasti feriti durante uno scontro con la polizia. In discussione, però, non è solo l’azienda, ma il modello di sviluppo dell’ex polmone cinese del Guangdong: sempre più aziende se ne vanno per cercare manodopera più a basso prezzo.

La foto della rassegna stampa è tratta dal Carattere Cinese "Zai Jie tou", vitale photoblog, progetto-contenitore di sessanta fotografi di diverse parti della Cina. É uno spazio condiviso e condivisibile, dove i fotografi, più o meno professionisti, si pubblicano e si confrontano. Lo abbiamo scelto perché offre una varietà unica di punti di vista su quello che succede giornalmente in questo paese. Rappresenta così in modo diretto i gesti, gli sguardi, i giochi e gli oggetti che suscitano scenari e racconti individuali in una strada della Cina: qui la scheda, qui le foto.