Xinjiang – Un altro attentato

In by Simone

31 morti e almeno 90 feriti è il bilancio provvisorio dell’attentato avvenuto alle 7:50 di mattina al mercato di Urumqi. Gli attentatori avrebbero lanciato esplosivi da due auto (forse Suv), una delle quali sarebbe esplosa. Nell’attesa di ulteriori dettagli, China Files vi introduce all’Etim, un’organizzazione dai contorni confusi che si pensa abbia legami  con al Qaeda, i talebani afghani e pakistani.

Per saperne di più:

Terrorismo con caratteristiche cinesi (di Cecilia Attanasio Ghezzi)
Man in black a Kunming: 33 morti (a cura della redazione China Files)
Kunming in Rete (a cura di Caratteri cinesi)
Il video – Battle: un conflitto generazionale (scelto da Desirée Marianini)
Il video – B-boy Hill: street dance nello Xinjiang (scelto da Desirée Marianini)
Xinjiang: "cosa vogliono di più?" (di Gabriele Battaglia)
Caratteri cinesi – Lo Xinjiang e la pace duratura (Wang Dahao tradotto da Mauro Crocenzi)

La polizia cinese ha accusato il Movimento islamico del Turkestan Orientale (Etim) per l’attacco alla stazione ferroviaria di Urumqi del mese scorso, nel quale sono morte tre persone e 79 sono rimaste ferite. Per la prima volta, il gruppo separatista è stato direttamente collegato all’attentato.

Finora i funzionari avevano parlato di due estremisti religiosi. Xinhua cita il dipartimento di Propaganda dello Xinjiang per affermare che l’attacco è stato pianificato fuori dalla Cina dal membro dell’Etim, Ismail Yusup: “Il 22 aprile, ha ordinato a dieci militanti dello Xinjiang di prepararsi a colpire”, riporta l’agenzia di stampa ufficiale cinese. I due attentatori suicidi Saderdin Sawut e Memetabudula Ete sarebbero rimasti uccisi nell’esplosione, gli altri sarebbero stati arrestati.

L’Etim è un’organizzazione di cui non sono né chiari i contorni né la consistenza, attiva fin dagli anni Novanta. Secondo l’intelligence pachistana fu fondata nel 1993 da due nativi di Hotan – città dello Xinjiang meridionale – ma il primo tentativo autoimplose dopo pochi mesi.

Hasan Mahsum e Abudukadir Yapuquan avrebbero riorganizzato il movimento nel 1997 e, un anno dopo, Mahsum ne avrebbe spostato il quartier generale a Kabul dopo aver ricevuto una promessa di protezione da parte dei talebani, che allora controllavano l’Afghanistan. Qui, i leader dell’ETIM sarebbero entrati nell’orbita di al Qaeda e avrebbero stabilito legami con lo stesso Osama bin Laden, nonché con vari movimenti islamici dell’Asia centrale.

La tesi del legame con al Qaeda è sostenuta anche dagli Usa e, naturalmente, dalla Cina. Il leader storico Mahsum – ucciso in Waziristan nel 2003 in un raid delle truppe pakistane – l’ha sempre negato. Dopo il suo assassinio, la leadership sarebbe passata ad Abdul Haq che, a sua volta, sarebbe stato ucciso in Pakistan nel 2010.

L’Etim fu inserito nella lista dei gruppi terroristici globali stilata dal dipartimento di Stato Usa all’indomani dell’11 settembre. A quel tempo, l’amministrazione Bush era alla ricerca di appoggio internazionale per la propria “War on terror” (Wot) planetaria e non andò troppo per il sottile quando la Cina suggerì di inserire anche il raggruppamento uiguro nel listone della jihad globale.

In seguito, il dipartimento di Stato ha depennato l’Etim, non considerandolo in grado di colpire con efficacia, ma il Movimento islamico del Turkestan Orientale è ritenuto “terrorista” anche dalle Nazioni Unite, dall’Unione Europea, da Kazakhstan, Kirghizistan e Afghanistan.

Nel 2002, durante l’aggressione Usa all’Afghanistan, ventidue uiguri furono catturati e, dopo essersi guadagnati lo status di “enemy combatant” (definizione unilaterale che designa “combattenti illegali”), furono spediti nel supercarcere di Guantanamo, a Cuba. Le accuse di terrorismo nei loro confronti sono state ritirate dopo anni di detenzione e gli uiguri sono stati quindi spediti in direzione Albania, Bermuda, Palau, Svizzera e Pakistan, affinché non finissero in mani cinesi.

Di fatto, c’è consenso tra gli esperti nel ritenere che numerosi uiguri si siano uniti ad al Qaeda e ai talebani in Afghanistan, ma non esistono prove che siano membri dell’Etim e che l’organizzazione abbia legami significativi con la rete creata da bin Laden.

Un gruppo jihadista chiamato Partito Islamico del Turkestan (Tip), che Pechino e alcuni think-tank Usa fanno coincidere con l’Etim, ha rivendicato l’attentato alla stazione di Urumqi. Lo stesso gruppo si era preso la responsabilità di diversi attentati in alcune città cinesi nel 2008, come le esplosioni dei bus di Shanghai e Kunming che, tra il maggio e il luglio di quell’anno, uccisero in tutto sei persone.
Non è chiaro se Tip ed Etim coincidano, ma gli obiettivi delle due sigle – sia islamisti sia nazionalisti – sono simili.

Xinhua ha sostenuto che i membri del gruppo che ha compiuto l’attacco di Urumqi avrebbero cominciato a predicare l’estremismo islamico nel 2005.
Ismail Yusup sarebbe fuggito all’estero e per la sua cattura la Cina ha chiesto la collaborazione dell’Interpol.

[Scritto per Lettera43; foto credit: alqaedawebsite.com]