Uscite dalle case e usate i coupon (su Groupon in Cina)

In by Simone

Il sistema cinese nell’epoca maoista, funzionava con i coupon, le tessere: esisteva quella per la razione di riso, quella per la carne, quella per i vestiti. Una vita, una storia fa, quella della Cina alla ricerca di una propria via allo sviluppo. Dopo Mao sono partite le Riforme con Deng Xiaoping e i suoi noti slogan volti a modificare per sempre il paese. Nasceva infatti il socialismo con caratteristiche cinesi e la necessità che qualcuno diventasse ricco prima degli altri. Riforme, ingressi di capitale, cambiamenti paesaggistici e sociali, fino ad arrivare ai nostri giorni: la Nuovissima Cina.

Oggi i coupon esistono ancora, ma sono usati per avere sconti su prodotti e ristoranti.

In questo immenso mercato cinese, spinto al consumo interno anche da direttive che arrivano direttamente dal Comitato Centrale del Partito Comunista, il 28 febbraio Groupon Inc., azienda statunitense proprietaria di Groupon.com ha annunciato il suo ingresso sul mercato cinese, attraverso un’alleanza con la Tencent Holding, gigante tecnologico locale. Insieme hanno lanciato gaopeng.com una pagina internet destinata ad offrire coupon di vari sconti sulla rete.

Sebbene Gaopeng non sia un sistema nuovo, siamo pur sempre di fronte ad un’alleanza rilevante all’interno del mercato internet più vasto al mondo, con i suoi 450 milioni di user. Il modello di Gaopeng.com sarò lo stesso che conosciamo bene e che viene utilizzato da groupon.com: si trovano gli utenti, si raccolgono le informazioni e si propongono offerte giornaliere di sconti in negozi e ristoranti. Tutto all’interno del mondo del consumo collettivo: perché un coupon possa essere emesso, deve essere acquistato da più consumatori. Se si vogliono sconti bisogna fare girare la notizia nei propri ambiti, famigliari e amicali, in modo che tutti possano beneficiarne. Chi ne beneficia più di tutti, naturalmente è l’erogatore del sistema.

Groupon è una novità nel mercato cinese, ma non si inserisce in un contesto completamente estraneo a certe logiche di consumo locali. L’offerta di sconti, infatti, non si limata ad Internet: Velo ad esempio, una società cinese, ha installato in varie stazioni della metropolitana delle grandi città alcune macchine che rilasciano coupon: con 20 rmb (poco più di due euro) si accede a un centinaio di sconti in negozi e ristoranti prestabiliti. L’utente può stampare quello che interessa e procedere all’acquisto.

Cai Qing, un residente a Pechino, dice di usare questo sistema almeno una volta alla settimana: usa i coupon per trovare lo sconto migliore per le sue pause pranzo.

Nei giorni in cui si raduna l’Assemblea Nazionale cinese, l’organo legislativo del paese, in cui vengono decisi i dettagli del nuovo piano quinquennale, invitando i cinesi ad essere felici e a spendere, sembra che il terreno per il colosso Groupon e per i suoi emuli, possa essere straordinariamente fecondo. Vedremo in prossimi articoli le aspettative economiche e le prime reazioni del mercato locale.

[Ha collaborato Sofia Ballòn Hamann, anche su wired.it]