The Leftover of the Day – Ci sono un giapponese, un cinese e un congolese…

In by Simone

Necessario strumento di autosupporto per digerire i fraintendimenti e le inquietudini quotidiane. Quando ogni sforzo di dialogo interculturale cede davanti alla bieca logica capo-dipendente.
10 dicembre 2009, 11:42
La trasparenza dei pesci

Legge che gli scienziati giapponesi hanno creato dei pesci trasparenti per evitare la vivisezione. Me li mostra sullo schermo del suo computer. Poi aggiunge: “These scientists are stupid”.
Non capisco. Non ci vedo niente di male: “Why?”, chiedo dunque.
“Perché una volta che gli scienziati cominciano a fare questi esperimenti non la smettono più e non si sa dove possono arrivare. È come quello che accadde con la pecora Dolly”.

Ah, però. Che apertura mentale.

10 dicembre 2009, 12:08
Problematiche combinazioni

Una volta le barzellette cominciavano con “Ci sono un italiano, un francese e un tedesco”. Oggi si è visualizzata con chiarezza nella mia mente questa combinazione altrettanto problematica: “Ci sono un giapponese, un cinese e un congolese”. Come lo vedo complicato questo suo viaggio in Africa per indagare sugli investimenti cinesi… Considerando poi, che prima ancora di partire, il mandato di Tokyo era piuttosto pregiudiziale: ovvero trovare storie che dimostrino che i cinesi stanno rapinando le terre africane per garantirsi un sicuro approvvigionamento alimentare, cioè per dimostrare come la Cina stia alterando il quadro mondiale della food security. 

Ampie smentite a questa tesi sono giunte sia da Fao che da Ifad.

10 dicembre 2009, 15:29
Memorie di una geisha

No, no, non parlo di me (non siamo ancora a questi livelli…), ma del film.
Mi ha appena raccontato che tempo fa, ormai parecchi anni fa, aveva intervistato l’autore del libro. Il quale gli aveva confidato un segreto con la clausola che non lo avrebbe rivelato: il presidente di cui è innamorata Sayuri, la protagonista del libro, altro non è che il Presidente dell’allora Matsushita, ovvero l’attuale Panasonic.

Un po’ come dire che Agnelli se la faceva con Cicciolina (beh,mutatis mutandis).

10 dicembre 2009, 15:34
Aggiornamento su L’Aquila e il Conservatorio

Oggi articolo su Repubblica in cui si parla dell’ipotesi di un nuovo progetto affidato a Shigeru Ban. Sentito al telefono, l’architetto conferma che c’è l’ipotesi della costruzione di una concert hall nella stessa area dove stanno edificando il nuovo complesso. Ma è irritato, dice di non fidarsi più dell’Italia. Non ci crede più nemmeno lui e non si aspetta nulla. Devono arrivare dei documenti definitivi all’Ambasciata Giapponese prima di far partire il progetto, ma, a quanto pare, ogni volta che l’Ambasciata fa pressione per ottenerli dalla controparte italiana, si ferma di nuovo tutto. Stranamente, telefoni che squillano a vuoto e nessuno che mai richiama.
In tutto ciò, è delicata la posizione dell’ambasciatore stesso: entro marzo deve inventarsi un modo plausibile per spendere i 500 mila euro destinati dal governo giapponese a L’Aquila, altrimenti rischia la testa. È una metafora, ma meno lontana dal vero di quanto possa sembrare: sicuramente rischia la carriera. 

Non esattamente come i funzionari italiani…

*Lavoro per un giornale giapponese, ma in Italia. Non parlo giapponese, ma passo le giornate a discutere con un giapponese: il mio capo. Ne ho cambiati diversi, eppure molte questioni sono rimaste le stesse. Ce n’è una, poi, a cui proprio non so dar risposta: che ci faccio qui? (senza scomodare Chatwin per carità)