È il gioco da tavolo con il più alto numero di combinazioni al mondo, tanto da mettere alla prova anche le intelligenze artificiali. E in passato è stato fondamentale per l’educazione dei nobili cinesi al pari dell’arte della guerra. “Dialoghi: Confucio e China Files” è una rubrica in collaborazione tra China Files e l’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano. Clicca qui per le altre puntate
Pillole di Cina – Facciamo una partitina?
Da alcuni anni, la Cina sta litigando con mezzo Oriente per il possesso di isole, isolotti e scogli vari del Mar Cinese Meridionale (China Files vi ha dedicato più di un’analisi); su alcuni di queste terre emerse, con decisione unilaterale ha già piazzato basi navali e punti di approvvigionamento per imbarcazioni militari e mercantili, o piste di atterraggio per aerei; e fino al Mare di Oman la Cina è ufficialmente presente e operante in diversi porti di altre nazioni. C’è chi chiama questa strategia collier di perle, un modo per isolare dagli altri un territorio occupandolo con la propria presenza, cosa che richiama il gioco del weiqi.
Usa, Afghanistan, Cina: scacchi contro weiqi nella nuova guerra dell’oppio
Oggi, numerosi dei principali regimi e movimenti islamici fondamentalisti sono una diretta conseguenza dell’azione occidentale in Asia. Quando la Nato e l’Isaf invadevano, bombardavano e occupavano l’Afghanistan, la Cina sfruttava la stabilità creata ad alto costo dagli occidentali per accerchiare la regione, progettare nuove infrastrutture per la Nuova Via della Seta e accrescere le propria sfera di influenza.