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Lo spazio futuribile è questione di classe

In Cina, Cultura by Simone Pieranni

Sfondo ideale di futuri possibili o alquanto vicini, la città di Pechino non poteva che prestarsi a una sua trasposizione distopica, caposcuola di metropoli cinesi pronte a essere trasformate, spezzettate o deformate in tante smart city e laddove la tecnologia costituisce una soluzione a problemi atavici e apparentemente irrisolvibili e forieri di nuovi dilemmi umani. Hao Jingfang l’ha scelta come sfondo di Pechino pieghevole (Add editore, pp. 347, euro 18, traduzione di Silvia Pozzi)