Il secolarismo, agli occhi dell’intellettuale Liang Qichao, era l’unica via per lo sviluppo e il rafforzamento dello Stato, ma una componente autoctona cinese doveva essere integrata nel cambiamento. Il Confucianesimo risultò ben adattarsi alla sua visione riformista sebbene molti contemporanei vi rintracciarono una speculativa vena nativista.