View Post

Anche la censura è un business

In Uncategorized by Alessandra Colarizi

Non ci sono stime esatte sul numero di “fabbriche della censura” né si sa a quanto ammonta il valore complessivo del mercato. Nel 2013, il Beijing News riportava l’esistenza di 2 milioni di moderatori tra dipartimenti governativi e aziende private, più degli 1,5 milioni che compongono il personale militare in servizio attivo. In mancanza di dati più freschi, possiamo farci un’idea approssimativa tenendo presente che appena tre anni fa Beyondsoft impiegava “solo” 200 persone per la revisione dei contenuti. Qualche informazione più precisa è rintracciabile nella clamorosa espansione dei servizi forniti da People.cn, la divisione internet del Quotidiano del Popolo, il megafono del partito comunista cinese: lo scorso anno gli incassi accumulati con l’outsourcing dei servizi di monitoraggio sono lievitati del 166%,