Obbiettivo della tesi è stato quello di rintracciare le motivazioni alla base del conflitto nello Xinjiang, comprendere le ragioni che hanno portato alla radicalizzazione degli episodi di protesta nella regione ed analizzare le controverse politiche di repressione e controllo attuate dallo Stato in questa regione. Sono stati poi studiate le strategie internazionali sviluppate da Pechino riguardo la questione uigura ed è stato evidenziato come il governo cinese, definendosi vittima del terrorismo islamico uiguro ed etichettando le insurrezioni avvenute nel corso degli anni ’90 come fenomeni di terrorismo organizzato, sia riuscito ad ottenere la legittimazione internazionale circa l’inasprimento delle politiche di controllo attuate nei confronti della popolazione uigura.
Sinologie- Uiguri, stranieri in terra propria
La tesi Il separatismo uighur nello Xinjiang: etnia, religione, società esamina le cause interne del conflitto etnico nella finestra di Pechino sull’Asia Centrale. Se i movimenti sovranazionali del panturchismo e dell’Islam integralista giocano un ruolo, esso è ridimensionato rispetto a quello che il governo cinese vorrebbe far credere. Paventare una minaccia terroristica ha una grande valenza strategica per Pechino dopo l’11 settembre, anche se si sta rivelando un’arma a doppio taglio.